ASCOLI - C’è stato anche un bambino di 2 anni tra coloro che ieri si sono sottoposti al test sierologico deciso dal Governo per individuare gli immuni e gli...
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«Nonostante le tante difficoltà perché parliamo di un prelievo venoso - ha affermato la presidente della Cri di Ascoli, Cristiana Biancucci - la mamma del bambino ha ritenuto giusto effettuare il prelievo, sentendo su di sé la responsabilità sociale di aderire al progetto. Del resto è conscia dell’importanza che la campionatura avrà per il figlio. È un esempio da sottolineare, come le parole della signora Antares Travaglini, anche lei si è sottoposta al test, che ha definito importante questa indagine sierologica».
Ad Ascoli, si sono presentati tutti i 12 prescelti che si erano messi in lista. Tra questi anche tre under 18: di 2, 9 e 16 anni. I prelievi sono stati effettuati nella tenda pneumatica. Sempre ieri, sono state contattate altre 40 persone e 20 di loro hanno dato la disponibilità per oggi. A San Benedetto, sono stati effettuati 8 prelievi sui 12 previsti: 6 nell’ambulatorio di via Tedeschi e 2 a domicilio. Per oggi, sono previsti 25 test (50 le persone contattate ieri) tra cui una decina da parte di under 12.
«Il progetto procede bene nella sua struttura - afferma il presidente della Cri di San Benedetto, Cristian Melatini - sebbene resti una certa diffidenza. Un signore di 82 anni, contattato dalla centralinista del nostro call center, Federica, per effettuare il prelievo, ha poi telefonato all’associazione chiedendo se questa Federica era realmente una operatrice per conto della Cri. Una volta ricevuta l’assicurazione ha acconsentito a sottoporsi al test. Mi preme sottolineare che la pubblicità e i dottori ci stanno aiutando molto affinché questa indagine non venga percepita come una truffa dalla gente. Altri ci chiamano perché vogliono sapere se sono stati inseriti nel campione formulato dall’Istat; ciò non è possibile perché nessuno è a conoscenza dei nominativi. Solo dopo che termina la chiamata con il soggetto prescelto compaiono identità e numero di telefono del successivo. C’è chi si offre volontario, ma non possiamo accettarlo perché non dipende da noi; siamo solo esecutori». Melatini lancia poi un appello: «Non è ancora il momento di abbassare la guardia. Siamo in una fase assai delicata. Crediamo di essere usciti dalla fase più critica, ma il virus, magari con violenza minore, è pur sempre presente. È bene indossare i dispositivi di sicurezza come le mascherine e lavarsi bene le mani. Finché non si trova un vaccino sarà così».
Questa mattina la Cri di Ascoli riceverà una donazione di 600 euro da parte del gruppo “Li tavelì s’è mascarate”, giunto secondo al concorso 2020 nella categoria B. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico