Ascoli, morti sospette di Covid: dopo la denuncia del primario parte l'indagine interna Asur

Morti sospette di Covid: dopo la denuncia del primario parte l'indagine interna Asur
ASCOLI - Anche la direzione generale dell’Area vasta 5 vuole vederci chiaro dopo la segnalazione del primario di medicina legale Pietro Alessandrini sul presunto mancato...

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ASCOLI - Anche la direzione generale dell’Area vasta 5 vuole vederci chiaro dopo la segnalazione del primario di medicina legale Pietro Alessandrini sul presunto mancato rispetto del protocollo di sicurezza su quattro morti sospette per Covid avvenute a domicilio. Per questo motivo il direttore generale, Cesare Milani, ha avviato una indagine interna: «Quanto successo non dovrà ricapitare mai più».


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Pietro Alessandrini, con una lettera inviata al direttore del 118, a quello del dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 5 e ai due direttori dei distretti sanitari di Ascoli e San Benedetto nella ha segnalato e anomalie nelle costatazioni di avvenuto decesso. Un medico del 118, nel constatare il decesso ha apposto l’annotazione di «sospetto caso Covid-19 asintomatico» senza però dare seguito alle procedure previste dal ministero per il contenimento dei contagi.
 
Ovvero l’immediata esecuzione del tampone e il precauzionale allontanamento dei familiari in attesa dei risultati del test. Invece - stando a quanto si evince dalla comunicazione inviata - il medico della Asur incaricato di certificare il decesso giunto a domicilio avrebbe constatato che l’annotazione di sospetto contagio non era riportata sulla scheda Istat compilata dal medico di famiglia e che neppure i familiari sarebbero stati avvertiti dei potenziali pericoli. 

L’ultimo decesso è avvenuto alla metà del mese e avrebbe potuto innescare un focolaio in una provincia dove da tredici giorni i contagi sono pari a zero. Il primario del 118, Flavio Paride Postacchini, ha preso atto della segnalazione. Il medico responsabile, se non riuscirà a dimostrare la liceità del suo comportamento, potrebbe incorrere in un procedimento disciplinare. Il protocollo sulla sicurezza prevede che dopo ogni procedura di sepoltura tutte le macchine e i dispositivi sono interamente sanificati, così come sono oggetto di frequente disinfezione anche gli uffici e i magazzini di competenza dell’agenzia funebre. Inoltre nessuno può entrare nessuno nel domicilio del defunto e potrà stare nella stanza con il defunto evitando contatti di ogni tipo, e rimanendo nell’ambiente il meno possibile. Procedure che nei quattro casi inevitabilmente non sarebbero state rispettate.


Nel frattempo per il tredicesimo giorno consecutivo non si registrano contagi nella provincia mentrre salgono a tre i malati di Covid ricoverati nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto. Le persone in isolamento domiciliare sono 42 di cui sintomatici solamente 11. Se raggiungerà quota 28 giornate potrebbe essere dichiarata provinciaCovid free. L’organizzazione mondiale della sanità ha infatti stabilito che per dichiarare la pandemia superata, un territorio deve trascorrere 28 giorni senza nuovi contagi, ovvero due cicli interi di incubazione del virus da 14 giorni.
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Corriere Adriatico