Muore a 51 anni per Coronavirus un operatore di una casa di riposo

Dramma all'ospedale di San Benedetto
GROTTAMMARE - Un operatore sanitario di 51 anni, Piero Pace, è morto ieri mattina all’ospedale di San Benedetto per le complicazioni sopraggiunte dopo il contagio da...

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GROTTAMMARE - Un operatore sanitario di 51 anni, Piero Pace, è morto ieri mattina all’ospedale di San Benedetto per le complicazioni sopraggiunte dopo il contagio da Coronavirus. Pace, originario di Comunanza e residente a Grottammare, era uno dei contagiati annunciati, la scorsa settimana, dal sindaco grottammarese Enrico Piergallini e lavorava in una casa di riposo di Montefalcone Appennino dove, ha contratto il virus.


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Pace era molto conosciuto anche nell’entroterra poichè era un volto noto della pallavolo: aveva allenato la squadra giovanile di Comunanza. Aveva appreso di essere stato contagiato un paio di settimane fa e, probabilmente, si era anche reso conto di aver contratto il virus forse da una delle persone assistite nella struttura dal momento che uno degli anziani ospiti era risultato positivo ed era stato a sua volta ricoverato all’ospedale di Fermo. Pace quando ha iniziato ad accusare in maniera evidente i sintomi della malattia, è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di San Benedetto.

Aveva anche parlato con il sindaco di Grottammare Enrico Piergallini che, appresa la notizia del contagio di una persona residente nel Comune, lo aveva chiamato per conoscerne le condizioni. Ad una seconda telefonata, effettuata alcuni giorni dopo, il cinquantunenne non aveva però risposto. Era già in terapia intensiva. Le sue condizioni sono purtroppo andate peggiorando e, ieri mattina, è avvenuto il decesso. Lascia la moglie, Mariangela, dipendente del comune di Comunanza ed un figlio adolescente. Non aveva patologie e, a quanto si apprende, era di corporatura sana. Uno sportivo che aveva anche la passione per le immersioni subacquee. La notizia della sua morte ha sconvolto anche Cesare Milani, direttore generale dell’Area vasta 5, che è proprio di Montefalcone Appennino: «Era una persona speciale».
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Corriere Adriatico