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SAN BENEDETTO Si terrà questa mattina l’udienza di convalida per V.P. l’agente immobiliare di quarantatré anni arrestato dopo aver esploso dei colpi di pistola all’interno della concessionaria di auto di via Val Tiberina e aver colpito con un proiettile di rimbalzo Sandro Bolla. Il titolare dell’attività è finito al pronto soccorso con un trauma al dito di un piede ma anche in stato di choc.
Davanti al giudice
Oggi il sambenedettese dovrebbe motivare il proprio gesto dal momento che, formalmente, non ha ancora fornito una propria versione dei fatti, neppure alla polizia del commissariato.
La versione di Bolla
Nel frattempo emergono nuovi particolari sulle motivazioni a monte dell’accaduto che sarebbero riconducibili ad un debito di alcune decine di migliaia di euro che il quarantatreenne aveva con il concessionario per una vicenda che riguarda la compravendita di un appartamento finita sul tavolo della Procura della Repubblica. Bolla racconta che in estate, attraverso il suo legale Massimo De Luca, aveva presentato una denuncia querela per truffa nei confronti dell’agente immobiliare e una richiesta di decreto ingiuntivo.
Lo choc dell’aggressione
Intanto le condizioni di Bolla sono buone. È stato dimesso dall’ospedale poche ore dopo essere arrivato in Pronto soccorso: «Il proiettile - ha afferma il concessionario - ha colpito il piede di striscio e portavo delle scarpe pesanti. Ha provocato un trauma e non è entrato, per fortuna, ma psicologicamente è dura riprendersi da quanto accaduto».
L’arrivo in commissariato
Tre i colpi esplosi, uno dei quali sarebbe anche finito contro una scrivania. Il quarantatreenne, dopo il blitz nella concessionaria, si è allontanato per dirigersi in commissariato. Lungo la strada ha però telefonato al 112 spiegando cosa fosse accaduto all’interno della concessionaria e affermando di essere diretto verso il posto di polizia per costituirsi. L’altra chiamata è invece stata fatta dal concessionario che, dopo l’uscita dell’aggressore, ha preso il telefono per denunciare l’accaduto e chiedere soccorso. Il quarantatreenne è arrivato in commissariato dove ha trovato ad attenderlo gli agenti di polizia ai quali ha consegnato la pistola, un’arma con matricola abrasa sulla cui provenienza sarà chiamato a dare spiegazioni questa mattina. Tra i vari nodi da sciogliere c’è infatti anche quello relativo al canale attraverso il quale l’arma da fuoco sia finita nelle sue mani.
Le accuse
Dall’udienza di convalida dell’arresto, le cui accuse sono di porto abusiva di arma clandestina e minaccia aggravata, dovrà insomma venire fuori il quadro completo della situazione che ha spinto il quarantatreenne, agente immobiliare di professione e particolarmente conosciuto lungo il territorio, a compiere un simile gesto terminato con una ferita fortunatamente lieve ma che avrebbe potuto degenerare trasformando una lite in una tragedia. Insomma il sambenedettese dovrà fornire la propria versione dei fatti.
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Corriere Adriatico