Il potabilizzatore di Gerosa agita le acque. Le obiezioni dei sindaci alla realizzazione dell'impianto

Il suggestivo lago di Gerosa
COMUNANZA - La crisi idrica di questa stagione è alquanto preoccupante, e probabilmente il fenomeno si rinnoverà anche nei prossimi anni. Tutto a causa della...

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COMUNANZA - La crisi idrica di questa stagione è alquanto preoccupante, e probabilmente il fenomeno si rinnoverà anche nei prossimi anni. Tutto a causa della scarsità di piogge e alle mancate nevicate invernali che non hanno permesso di rimpinguare le sorgenti sotterranee, senza contare la perdita delle falde a seguito del terremoto del 2016. In alcune zone si è passati anche all’interruzione del servizio di erogazione notturna. 

 

Ora, un altro progetto per recuperare acqua potabile, proposto già in varie parti della regione e portato avanti da Ciip e Consorzio di Bonifica Marche, riguarda il lago di Gerosa. L’intenzione sarebbe quella di creare un potabilizzatore per il bacino lacustre in modo da poter utilizzare parte delle acque per i fabbisogni degli utenti, mettendosi al riparo dalle crisi idriche future. Una proposta che sta andando avanti e la Ciip, col presidente Giacinto Alati, sta già avendo contatti con il ministero delle infrastrutture. Un progetto che però il primo cittadino di Comunanza, Alvaro Cesaroni, preferirebbe fosse discusso con i tre sindaci dei Comuni che insistono sul territorio del lago, ovvero, oltre a Comunanza, Montefortino e Montemonaco. 

«Ci piacerebbe partecipare ad un confronto su questo tema – sottolinea Cesaroni – in rappresentanza del territorio che dovrebbe essere coinvolto, in quanto il lago di Gerosa sta diventando sempre più una risorsa fondamentale sotto vari aspetti. Non dimentichiamoci che l’acqua è una risorsa del territorio dei Sibillini. Vorremmo sapere se si tratta di un progetto per sopperire alle emergenze o più strutturale. Occorre sapere quanta acqua si prende e per quanto tempo. Inoltre le ricadute di carattere economico è bene che vengano reinvestite sul territorio che fornisce la risorsa idrica». 



Il lago di Gerosa, inoltre, sta per diventare ancor più un fulcro di richiamo turistico montano. «Ci sono investimenti per circa 800mila euro che stanno per partire – rimarca Cesaroni – relativi al primo progetto per le aree interne, destinati a creare infrastrutture a scopi turistici, quindi gli eventuali prelievi devono essere compatibili con questo nuovo e rilevante ruolo turistico che il lago avrà nel prossimo futuro. Aspetti che il consorzio di bonifica, gestore del lago, conosce bene». Sulla stessa linea il sindaco di Montefortino, Domenico Ciaffaroni. «Ben venga il confronto e la possibilità di trovare nuove soluzioni insieme per garantire un servizio determinante come quello dell’acqua potabile. Oggi le acque del lago di Gerosa - specifica - sono utilizzate solo per agricoltura e produzione di energia elettrica. È un’acqua di buona qualità. L’utilizzo a scopo umano deve essere prioritario. Visto che veniamo da una stagione terribile di siccità, con un’emergenza affrontata molto bene dalla Ciip, è giusto programmare per il futuro, perché questi saranno cicli ricorrenti. Però qualsiasi intervento dovrà tenere conto dell’aspetto turistico sul quale il territorio sta fortemente puntando. Per questo il confronto potrà aiutare a trovare un adeguato equilibrio tra queste esigenze». 
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Corriere Adriatico