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COMUNANZA - «Fare piccola impresa nel territorio dei Sibillini, nel settore del commercio, è diventata un’operazione eroica. Tante, troppe le difficoltà, di diverso genere, che alla fine esasperano, che ti consumano fisicamente e psicologicamente, con remunerazioni economiche sempre più scarse.
Un annientamento delle motivazioni». Parole amare e sofferte quelle di Matteo Ricciardi, comunanzese, vice presidente del Giovani imprenditori di Confcommercio Ascoli e titolare del bar ristorante Colorado Cafè a Comunanza, che gestisce con successo da 20 anni, insieme alla moglie Debora Brozzi. Da venerdì cessa la sua attività, già messa in vendita. Si trasferiranno entrambi a Porto d’Ascoli, dove lavoreranno come dipendenti in un grande bar ristorante.
Il cambio di vita
«Il nostro è un cambiamento di vita.
Spese e spopolamento
Un accumulo di pesi enormi per bar, ristorazione e pizzerie, ma anche per altre attività commerciali. Terremoto, pandemia, crisi economica e aumento stratosferico dei costi dei materiali e delle utenze, gli arretrati delle bollette e le cartelle esattoriali prima sospese per sisma e covid. Poi il continuo spopolamento del territorio, la diminuzione della clientela poiché le famiglie tendono sempre più a risparmiare.
«Gli operatori commerciali di queste zone interne – continua Ricciardi - meriterebbero facilitazioni rispetto alla zona costiera o le città, dove le attività sono più avvantaggiate dalla densità abitativa e dal turismo. In primis una tassazione agevolata con una vera Zona economica speciale, quindi più infrastrutture, strade e servizi sanitari migliori per far restare la gente qui e anche creare impresa, progetti grandi e intercomunali per richiamare turisti e giovani. Investimenti per creare lavoro, politiche abitative favorevoli per giovani coppie. Finora, poco o nulla. Un grazie di cuore a famiglie e clienti che ci hanno accompagnato in questi anni».
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