L'autopsia svela cosa è accaduto: il cacciatore colpito da un proiettile vagante è morto dissanguato

L'autopsia svela il retroscena: il cacciatore colpito da un proiettile vagante è morto dissanguato
COMUNANZA - Vito Silenzi, il cacciatore fermano di 89 anni, è morto per dissanguamento a seguito delle gravi lesioni provocate dal proiettile sparato da un fucile. A fugare...

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COMUNANZA - Vito Silenzi, il cacciatore fermano di 89 anni, è morto per dissanguamento a seguito delle gravi lesioni provocate dal proiettile sparato da un fucile. A fugare i dubbi è stata l’autopsia svolta nel reparto di medicina legale dell’ospedale Mazzoni sul corpo senza vita dell’ottantanovenne deceduto domenica pomeriggio a Comunanza durante una battuta di caccia al cinghiale. 

 


Il fascicolo


Nei giorni scorsi, la Procura di Ascoli, che sta indagando su quanto accaduto e ha aperto un fascicolo per omicidio colposo verso ignoti, ha affidato l’incarico di eseguire l’esame autoptico al dottor Massimo Senati che già la sera della tragedia aveva effettuato il sopralluogo sul posto in cui si è consumato il tragico incidente. Da quanto si apprende, l’autopsia ha confermato che l’anziano sarebbe stato raggiunto all’addome da un proiettile usato per la caccia al cinghiale che avrebbe poi provocato delle gravi lesioni agli organi interni, determinando il copioso sanguinamento che ha causato il decesso. Le risultanze della perizia medico legale inducono a ritenere che l’anziano sia stato raggiunto da una pallottola vagante. Pertanto, non è da escludere che la Procura possa affidare anche una perizia balistica per cercare si individuare se il colpo sia partito da uno dei fucili della squadra di 22 persone che domenica scorsa avevano raggiunto le campagne di Comunanza a caccia di cinghiali. 


Il rimbalzo


Importante, ai fini dell’indagine, sarà capire se Silenzi sia stato colpito dal proiettile di rimbalzo: tra le ipotesi da prendere in considerazione c’è anche quella che il colpo sparato possa aver incontrato qualche ostacolo che potrebbe aver cambiato la traiettoria e aver raggiunto accidentalmente lo sfortunato cacciatore. Vito Silenzi, originario di Montefortino ma da tempo residente a Fermo, faceva parte di una squadra regolarmente registrata e autorizzata denominata “Croce di Casale” che domenica scorsa era composta da 22 persone tra le quali anche il figlio della vittima. In un primo momento, si è ipotizzato che fosse stato colpito da un attacco cardiaco ma poi, la ferita riscontrata all’addome ha fatto pensare ad un incidente di caccia. Immediatamente sono stati allertati i soccorsi e sul posto è arrivato il personale del 118 con il medico che non ha potuto far altro che costatare l’avvenuto decesso. La salma è poi stata trasportata all’obitorio del Mazzoni a disposizione della magistratura che ha disposto il sequestro di tutti i fucili. 

 

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Corriere Adriatico