Colli, chiude l'ufficio postale Il sindaco si rivolge al Prefetto

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COLLI - Il prossimo 7 settembre chiuderà l'ufficio postale di...

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COLLI - Il prossimo 7 settembre chiuderà l'ufficio postale di Colli alto. È questa la sentenza definitiva del colosso postale italiano che, in una formale comunicazione arrivata nei giorni scorsi sul tavolo del sindaco di Colli del Tronto, Andrea Cardilli, non lascia spazio a nessuna speranza per quei cittadini che risiedono nella parte alta del paese e che, dalla prima decade di settembre, dovranno armarsi di santa pazienza e rivolgersi alla filiale di Poste Italiane che si trova sulla Salaria. Sulla scia del piano di rimodulazione di Poste Italiane che prevede, in varie zone d'Italia, chiusure e razionalizzazioni di orari dei piccoli uffici postali, ecco che anche il centro del paese alto di Colli del Tronto, come altri piccoli sportelli di montagna o di aree rurali, sembra rientrare nell'obiettivo aziendale che parla, in sostanza, di un “adeguamento dell'offerta all’effettiva domanda” . L'ufficio postale che si trova a pochi passi da palazzo comunale chiuderà, dunque, il 7 settembre. E questa è, oramai, una certezza matematica. Non la pensano, però, così i cittadini del piccolo paese truentino che, con in testa il loro sindaco, sono già pronti a far sentire la loro voce contro una decisione che non esitano a definire "scellerata". E a parlare per tutti è proprio il primo cittadino, che tuona:" Non ci stiamo". Andrea Cardilli, inoltre aggiunge che "siamo nel paese alto di Colli, un punto in cui i servizi al cittadino sono essenziali. Non possono proseguire su questa strada, perché in paese non tutti i cittadini possono raggiungere agevolmente il paese basso, per servirsi dell'altro ufficio postale che si trova a più di 4 chilometri". Ma non c’è verso: il primo cittadino, infatti, dopo la comunicazione di chiusura dello sportello, si è attaccato al telefono per giorni con i vertici di Poste Italiane, con la speranza di trovare una soluzione, "ma non c'è stato nulla da fare. Sono stati inflessibili e non vogliono sentire ragioni. Chiederemo l'intervento della Regione, ma, soprattutto, del Prefetto, anche in considerazione del fatto che, con gli immigrati, la popolazione aumenta e ha bisogno di più servizi. Abbiamo, addirittura, offerto a Poste Italiane l'utilizzo gratuito di un locale comunale all'interno del nostro centro servizi". Tutto gratis, quindi, per Poste Italiane, compreso bollette e affitto. "Ma - conclude indignato Cardilli - non hanno voluto accettare, nonostante abbiano varato un piano di razionalizzazione in ragione di un risparmio costi. È un paradosso”.
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Corriere Adriatico