Castel di Lama, il dem Falcioni fa retromarcia e si candida con Bochicchio (M5s) ma la base del partito si schiera con Oddi

Il dem Falcioni fa retromarcia e si candida con Bochicchio, ma la base del partito si schiera con Oddi
CASTEL DI LAMA - Manca appena una settimana alla presentazione ufficiale delle liste per le elezioni amministrative di metà maggio, ma già le forze politiche lamensi...

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CASTEL DI LAMA - Manca appena una settimana alla presentazione ufficiale delle liste per le elezioni amministrative di metà maggio, ma già le forze politiche lamensi hanno quasi definito la griglia dei 12 candidati consiglieri.

 

La lista “Avanti così” del sindaco uscente Mauro Bochicchio, che rinuncia al simbolo del Movimento 5 Stelle per coinvolgere esponenti esterni alla galassia pentastellata, è ormai giunta dirittura d’arrivo. Ne farebbero parte: Domenico Angelini, Luca Cristofori, Giorgia Felicioni, Gabriele Gagliardi, Marco Giorgi, Dennis Giovannini, Marco Mattoni, Diana Paoletti, Patrizia Stipa, Felicia Vagnoni, Loredana Zappacosta e (a sorpresa?) Stefano Falcioni. Quest’ultimo è infatti anche il segretario del circolo del Partito democratico lamense. Ovvero colui che un paio di mesi fa aveva sottoscritto un documento nel quale appoggiava l’alleanza con la lista civica Castel di Lama 20.23 guidata da Tiziano Oddi.

La spiegazione
 

Cosa è successo nel frattempo? Lo ha spiegato lo stesso Falcioni secondo il quale dopo la vittoria della Schlein al congresso nazionale del Pd anche le alleanze politiche sono da rivedere con un’attenzione particolare al Movimento 5 Stelle. E la base del partito cosa ne pensa? Il direttivo ha preso atto «delle comunicazioni unilaterali rese dal segretario Stefano Falcioni, comunicazioni nelle quali riteneva di annullare il documento votato in un’assemblea molto partecipata svoltasi il 22 febbraio con risultato di una votazione senza voti contrari». Un documento che conteneva la scelta di una coalizione progressista di centrosinistra con il Comitato 20.23, firmato dallo stesso segretario Stefano Falcioni e dal portavoce del Comitato 20.23 Stenio Amabili. 

Il direttivo


 


«Ad oggi - afferma il direttivo del circolo - non si capisce il comportamento tenuto da un segretario, che in barba alle regole del partito e soprattutto della democrazia, pretenda di ribaltare da solo, il voto assembleare. Tutto ciò fa pensare che dietro questo anomalo e scorretto comportamento, che va contro lo statuto e il regolamento del Partito democratico stesso, ci siano esclusivamente delle questioni di carattere personale. Il circolo Pd di Castel di Lama intende portare avanti con correttezza, lealtà e impegno le decisione prese democraticamente». Che cosa intende fare adesso la segreteria di federazione del Partito democratico che nel caso di San Benedetto indossò il guanto di ferro per chi non aveva seguito le direttive emanate dal partito? Oppure prevarrà la teoria dei due forni?  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico