Ascoli, uccise la zia a coltellate ma era incapace di intendere

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ASCOLI - Virgilio Cataldi non è in grado di sostenere il processo ed è pericoloso socialmente. E’ quanto ha ribadito davanti al Gip di Ascoli Annalisa Giusti,...

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ASCOLI - Virgilio Cataldi non è in grado di sostenere il processo ed è pericoloso socialmente. E’ quanto ha ribadito davanti al Gip di Ascoli Annalisa Giusti, il dottor Marco Quercia il responsabile del Servizio territoriale dipendenze patologiche dell’Area vasta 5 a cui il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ascoli aveva affidato l’incarico di eseguire la perizia per valutare le condizioni psicologiche del trentanovenne ascolano che lo scorso 16 settembre ha ucciso con due coltellate la zia Irma Giorgi a Fonte di Campo. Nll’aula del tribunale di Ascoli, si è svolta l’ultima udienza dell’incidente probatorio nel corso della quale il perito ha confermato l’incapacità di intendere e di volere di Virgilio Cataldi al momento dell’omicidio. Una conclusione condivisa anche dal difensore del giovane, l’avvocato Silvio Venieri, e dal consulente di parte, il professor Marco Ricci Messori, medico psichiatra e docente di psicopatologia forense e criminologia, che aveva assistito alle operazioni peritali per conto della famiglia Cataldi. 
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Corriere Adriatico