Ascoli, violenza sessuale su una ragazzina Obbligo di dimora per un quarantenne

Ascoli, violenza sessuale su una ragazzina Obbligo di dimora per un quarantenne
ASCOLI - ​Dopo essere stato agli arresti domiciliari per diverso tempo, ad un quarantenne ascolano accusato di violenza sessuale, corruzione di minorenne e atti sessuali, è...

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ASCOLI - ​Dopo essere stato agli arresti domiciliari per diverso tempo, ad un quarantenne ascolano accusato di violenza sessuale, corruzione di minorenne e atti sessuali, è stata concessa una pena meno afflittiva.

Ha l’obbligo di dimora, potrà andare a lavorare ma dovrà farsi trovare in casa dalle 22 di sera alle 6 di mattina. L’uomo ha avuto anche il permesso, in occasione delle festività natalizie, di poter uscire dopo cena. Accolta in pratica l’istanza presentata dall’avvocato della difesa.

La storia vede protagonisti, oltre all’uomo, una ragazzina di dodici anni. Entrambi legati da vincoli di parentela per cui gli incontri fra i due erano molto frequenti e si era instaurato anche un rapporto di fiducia e di confidenza.

Le indagini in corso devono chiarire con esattezza cosa sia avvenuto fra il quarantenne e la dodicenne. La minorenne è stata sottoposta ad un’audizione protetta alla presenza di una psicologa che le ha rivolto una serie di domande per capire la natura dei rapporti.

La ragazzina ha raccontato che in una circostanza il quarantenne l’avrebbe invitata a sedere sul divano accanto a lui per vedere un film pornografico. Al termine della visione l’uomo si sarebbe tolto i pantaloni. In un’altra circostanza i due si sarebbero scambiati delle effusioni. La ragazzina, comunque, come è logico che sia, si è mostrata restia nel riferire i dettagli di quanto avvenuto nel corso degli incontri avuti.

Ma gli elementi che sono emersi risultano essere sufficienti per formulare nei confronti del quarantenne precise accuse. Quest’ultimo nel corso dell’interrogatorio cui è stato sottoposto ha negato ogni addebito pur ammettendo che con la ragazzina ha avuto degli scambi di effusioni ma, a suo dire, sempre limitati al reciproco rispetto. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico