Ascoli, contratto interativo e pasti Insorgono i sindacati dei vigilantes

Agenti della vigilanza privata durante un turno di lavoro
ASCOLI - La Filcams Cgil di Ascoli ha denunciato la difficile situazione in cui si trovano a dover operare gran parte dei lavoratori impegnati nel settore della vigilanza...

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ASCOLI - La Filcams Cgil di Ascoli ha denunciato la difficile situazione in cui si trovano a dover operare gran parte dei lavoratori impegnati nel settore della vigilanza privata. Secondo quanto sostenuto dal sindacato due delle tre ditte di vigilanza privata che operano sul territorio provinciale non rispetterebbero i requisiti minimi imposti nella normativa vigente in materia.


«Per questo motivo alla fine di aprile abbiamo scritto al prefetto, alla Procura, alla Questura e anche all’Asur denunciando quanto sta avvenendo ovvero la disdetta e la mancata applicazione del contratto integrativo provinciale da parte di alcune ditte di vigilanza che per far fronte alla concorrenza hanno abbassato il costo del lavoro sulla pelle dei lavoratori - tuona Alessandro Pompei di Filcams Cgil -. Così facendo non si raggiungono i requisiti minimi disciplinati dal decreto ministeriale».

Motivo questo che ha indotto il sindacato apprendere l’iniziativa e denunciare quanto sta avvenendo. «Lo scorso mese di settembre - ricorda Pompei - la Vigile Picena ha recapitato una lettera alle organizzazioni sindacali nella quale si comunicatala disdetta del contratto integrativo provinciale senza addurre motivazioni. Poco tempo dopo anche la FiFa Security sospende di fatto l’erogazione dei buoni pasto disapplicando, quindi, lo stesso contratto. Così facendo si dequalifica l’intero settore mettendo a rischio la concentrazione degli agenti, abbassando così anche il livello di sicurezza». All’inizio del mese è arrivata la risposta della Prefettura che ha informato il sindacato di aver chiesto delucidazioni alle aziende.


«Abbiamo denunciato questa situazione - ha dichiarato Pompei -.perchè non è accettabile che chi rispetta la legge venga penalizzato. Se ci sono dei requisiti minimi previsti, si facciano rispettare e chiediamo a chi è preposto a controllore di prendere iniziative e eventuali provvedimenti. Vogliamo che la nostra denuncia abbia un seguito e per questo non abbasseremo la guardia». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico