Vandali all'assalto della ex Gil La torre appena restaurata

Vandali all'assalto della ex Gil La torre appena restaurata
ASCOLI - ​Ancora un atto vandalico perpetrato al patrimonio edilizio urbanistico: la torre in mattoncini rossi dell’ex Gil, dunque risalente al periodo fascista e precisamente...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ASCOLI - ​Ancora un atto vandalico perpetrato al patrimonio edilizio urbanistico: la torre in mattoncini rossi dell’ex Gil, dunque risalente al periodo fascista e precisamente innalzata nel 1936, appena ottimamente restaurata è stata presa di mira dagli imbrattatori con vistosi simbolismi colorati apparentemente simili a cifre numeriche e comunque non facilmente interpretabili (se un significato vogliono esprimere). Sulla parete est, un disegno viola; su quella ovest, in nero. Arrivare fino all’altezza, valutabile a circa un terzo della torre da terra, non è stato difficile dal momento che attorno a tutto il complesso ex Gil c’è un’impalcatura per i lavori di restauro che si stanno effettuando onde realizzare la sede definitiva degli uffici della polizia municipale. Nessuno si è accorto di niente, gli imbrattatori sono saliti indisturbati per compiere quello che può definirsi uno scempio; non si capisce proprio come si possano concepire deturpazioni e per di più su un’opera appena restaurata. Neppure una segnalazione è giunta in Comune se non quella di una signora che, accortasi del danno - perché di un vero e proprio danno si tratta dato il costo affrontato dalla civica amministrazione - e incontrando casualmente il sindaco Castelli, lo ha messo al corrente del fatto. Il primo cittadino ne è rimasto giustamente costernato e amaramente ha commentato: “Questo che mi riferisce è per me una pugnalata; penso a quanto è stato difficile trovare mattoncini di quel tipo e saperli ora imbrattati mi addolora”. In effetti, lo sforzo tecnico ed economico sostenuto dal Comune per restituire alla città un pezzo di storia (perché di storia si tratta, piaccia o no l’angolazione di pensiero sottesa al manufatto) non meritava certo di essere vanificato e per di più con tanta sollecitudine.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico