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ASCOLI - Quattro maxi-progettazioni al via, con tanto di gara europea, per sbloccare altrettanti interventi di recupero e rifunzionalizzazione di immobili per oltre 60 milioni di euro. Con l’obiettivo prioritario di rivitalizzare il centro storico cittadino. Palazzo Saladini, l’ex convento di San Domenico, l’ex caserma Vecchi e l’edificio ex Eca, in via Giusti, saranno ridisegnati per andare ad interpretare nuovi ruoli nella zona nevralgica del contesto urbano, accogliendo hotel, polo sanitario, realtà del terzo settore e soprattutto housing sociale per invertire la rotta demografica e ripopolare la città.
Il passaggio fondamentale, in questa direzione, è proprio l’attivazione della procedura di gara europea per affidare le progettazioni di interventi che, come detto, pesano per un totale di 60,6 milioni di euro. Fondi ottenuti grazie al sesto posto in Italia attraverso il bando PInqua (il programma nazionale per la qualità dell’abitare). E la gara sarà suddivisa tecnicamente in quattro lotti: uno per ciascun immobile. Si passa, dunque, alla fase più concreta, dopo la soddisfazione del sindaco Fioravanti e della giunta comunale per aver portato a casa 90 milioni totali, ovvero il più importante finanziamento della storia di Ascoli, anche per rispettare gli stringenti cronoprogrammi ministeriali ed evitare di vanificare una opportunità unica.
Il ruolo più importante e strategico, nell’ambito del piano di rivitalizzazione del centro storico messo a punto attraverso il Pinqua, è quello del recupero dello storico Palazzo Saladini Pilastri.
Lo storico palazzo ospiterà anche un albergo etico con ristorante (costo previsto 1 milione e 60mila euro) accessibile per tutti e con una gestione che prevede l’inserimento di persone con disabilità adeguatamente formate L’albergo occuperà una superficie di 2mila metri quadrati, totalmente accessibili. Altri 400 metri quadrati, invece, saranno occupati dal ristorante, anche in questo caso con l’utilizzo anche di personale con disabilità. Ulteriori 200 metri quadrati saranno destinati a servizi legati all’area benessere. E sono previste 35 stanze per ospitalità accessibile. Inoltre, l’edificio ospiterà, come detto, la cabina di regia per il centro commerciale naturale (con coinvolgimento di potenziali 150 operatori del settore), ma anche l’implementazione di sistemi informatici e tecnologici al servizio di persone con fragilità e un servizio di trasporto solidale.
Gli altri tre lotti di progettazioni definitive da affidare, riguardano rispettivamente l’ex convento di San Domenico, con un intervento che costerà 14,5 milioni di euro e ospiterà housing intergenerazionale, ovvero appartamenti a canoni agevolati per anziani e giovani, l’ex caserma Vecchi, in corso Vittorio Emanuele, con un intervento per la realizzazione di housing sociale e un polo educativo di eccellenza per un costo previsto di 9,4 milioni di euro e l’edificio ex Eca invia Giusti (con investimento previsto di 8,4 milioni di euro) che ospiterà residenze pubbliche a canone agevolato.
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Corriere Adriatico