La pinacoteca civica presta i suoi capolavori artistici ai musei di tutto il mondo

La pinacoteca civica presta i suoi capolavori artistici ai musei di tutto il mondo
ASCOLI - Le opere della Pinacoteca continuano ad essere protagoniste di mostre allestite nei più importanti musei del mondo. Non si è ancora spenta l’eco delle...

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ASCOLI - Le opere della Pinacoteca continuano ad essere protagoniste di mostre allestite nei più importanti musei del mondo. Non si è ancora spenta l’eco delle due opere firmate da Giovanni Battista Crema, conservate nella galleria cittadina, partite alla volta di Ferrara lo scorso 13 marzo per far parte di una straordinaria personale al Castello estense, che un altro capolavoro appartenente al patrimonio artistico ascolano è pronto a far bella mostra di sé e far circuitare il nome del capoluogo piceno tra gli amanti dell’arte. 

 
Si tratta dell’ammiratissima opera bronzea dello scultore ascolano Romolo del Gobbo che raffigura “Paolo e Francesca”, che è stata imballata per raggiungere Forlì, città che sta preparando un grandissimo evento finalizzato a mettere in rilievo il legame che unisce la figura di Dante Alighieri con la pittura e la scultura di tutti i tempi.

Si tratta di un “prestito” importante e non soltanto per la prestigiosa destinazione, ma anche perché la scultura non veniva spostata dalla Pinacoteca dal lontanissimo 1905. Stavolta il direttore dei musei civici ascolani Stefano Papetti si è lasciato convincere dal livello della mostra, che avrà luogo dal 1 aprile all’11 luglio nel museo San Domenico dei musei civici di Forlì, intitolata “Dante. La visione dell’arte”.

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Si tratta di un grande omaggio a Dante Alighieri in occasione delle celebrazioni nazionali dei 700 anni dalla sua morte e vedrà coinvolte circa 300 opere appartenenti ai più importanti musei internazionali, sedi che dal Medioevo a oggi hanno ritratto, scolpito, raccontato Dante ed espresso, attraverso l’arte, le suggestioni nate dalla sua massima opera: appunto la “Divina Commedia”. 

Ascoli figurerà con opere provenienti da musei come l’Ermitage di San Pietroburgo, la Walker art gallery di Liverpool, la National gallery di Sofia, la Taatliche Kunstsammlungen di Dresda, il Museum of art di Toledo. La statua in bronzo, posta al centro della Sala di Cecco, raffigura una delle coppie di amanti più celebri della storia e della letteratura. Essa evidenzia l’abilità di Del Gobbo, scultore dell’800, che portò l’arte marchigiana fuori dai confini nazionali, lavorando per anni in Argentina, dove sono conservati molti dei suoi lavori

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Corriere Adriatico