Che paralisi per il Superbonus, in stand by 1.600 cantieri: non si trovano più imprese e maestranze

Che paralisi per il Superbonus, in stand by 1.600 cantieri: non si trovano più imprese e maestranze
ASCOLI  - La caccia al superbonus, sotto le cento torri, si sta trasformando sempre più in una difficile corsa ad ostacoli. Oltre all’affiancarsi delle procedure...

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ASCOLI  - La caccia al superbonus, sotto le cento torri, si sta trasformando sempre più in una difficile corsa ad ostacoli. Oltre all’affiancarsi delle procedure per cogliere l’opportunità per trasformare gli immobili dal punto di vista energetico-ambientale a quelle lunghe e complesse per la ricostruzione post sisma, adesso con una serie di fattori tra cui lo spropositato aumento dei prezzi c’è anche la grande difficoltà di reperire progettisti e imprese disponibili.

 

 

Una corsa che rischia di fermarsi, d’improvviso, considerando che la scadenza per la conclusione dei lavori è fissata per la fine del 2023. 


Anche se, su questo fronte, proprio alla luce della situazione molto critica, dai livelli nazionali si aspetta da un momento all’altro una proroga. Fatto sta, che stando ai numeri dell’ufficio comunale preposto, in questo scorcio del 2022, ovvero fino al 31 marzo, risultavano cento i cantieri già autorizzati per l’ecobonus. Che vanno a sommarsi alle circa 300 autorizzazioni già concesse nel 2021. Ma, in realtà, sono ormai quasi duemila le richieste di accesso agli atti da parte di cittadini o amministratori di condominio per poter provare a programmare gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, dall’avvio della misura del superbonus, ad Ascoli con ripercussioni sul traffico.

Questo significa che sono ancora moltissime situazioni sono in attesa di sbloccarsi e, comunque, col rischio di restare congelate anche per i tempi troppo stretti. Con gli uffici stessi, coordinati dal dirigente Ugo Galanti, che stanno lavorando a testa bassa per andare incontro alle esigenze dei cittadini, nonostante tutto. 


Una serie di concomitanze e di criticità emerse, di fatto, sembra mettere a rischio paralisi numerosi degli interventi su altrettanti immobili cittadini per i quali i proprietari vorrebbero cogliere l’occasione del bonus al 110%. Sono diverse le difficoltà che ostacolano il percorso, a partire dall’incremento esponenziale dei prezzi delle materie prime che rischia di bloccare molti degli interventi programmati a causa dell’appesantimento dei costi previsti. Un aspetto che, infatti, contribuisce a rendere praticamente impossibile, in questa fase, riuscire a individuare imprese disponibili a realizzare i lavori sui fabbricati in attesa di sbloccare l’autorizzazione.

E tra l’altro c’è anche il rischio delle cessioni di credito, che a volte si chiede di accollare direttamente ai condomini, ma con il punto interrogativo nel caso in cui non si riescano a completare i lavori con le risorse previste. Un problema a cui si aggiunge anche quello, per le imprese, di riuscire a trovare il personale necessario per poter accettare altri incarichi oltre quelli già assunti. Altrettanto difficile, inoltre, seppur con minore impatto, è riuscire a individuare tecnici disponibili per la progettazione in tempi molto stretti degli interventi da realizzare. 


In questo momento, alla luce di una scadenza per il completamento di tutti i lavori fissata per la fine del 2023, sembra fortemente probabile che per molti proprietari di appartamenti o edifici si possa rischiare di non riuscire a cogliere l’opportunità del bonus al 110%, visti i tempi esigui a disposizione, con la concomitante impossibilità di reperire tecnici e imprese. In questo senso si spera, così come sembra trapelare in questa fase, in una proroga che possa consentire di riuscire a non penalizzare i numerosi proprietari di immobili in questo momento in fase di stallo per questa grande concentrazione di richieste in un ristretto arco temporale.

 

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Corriere Adriatico