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ASCOLI - Sono cento i capannoni della zona industriale ascolana attualmente inutilizzati e a disposizione di potenziali investitori. Capannoni che Piceno Consind, su iniziativa del presidente Domenico Procaccini, ha messo in vetrina sul sito internet istituzionale proprio per attrarre sul territorio possibili nuove aziende, fornendo informazioni riguardo la zona, l’estensione e la destinazione di ciascuna struttura (in prevalenza produttiva, ma anche commerciale o per servizi).
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Un obiettivo a cui si è arrivati dopo uno specifico censimento effettuato nei mesi addietro dal consorzio ascolano per l’industrializzazione.
La scelta
Sono esattamente cento, come detto, i capannoni (o porzioni di immobili) attualmente inutilizzati nella zona industriale ascolana. Si tratta di beni che variano dalle piccole alle più grandi dimensioni e che sono vuoti perché non più necessari ai proprietari. Immobili che, magari sono stati messi in vendita anche attraverso agenzie, ma che da un po’ di tempo sono inutilizzati. È questo il quadro che emerge dal censimento predisposto da Piceno consind per arrivare a pubblicare sul web tutte le informazioni su ciascuna struttura disponibile, con l’obiettivo di andare a rivitalizzare questi capannoni già esistenti prima di andare a consumare altre aree in zona industriale.
Le tipologie
Entrando nel dettaglio delle varie tipologie a disposizione di eventuali investitori, ben 49 capannoni sono destinati ad attività produttive, 22 sono a destinazione produttiva o commerciale, 18 sono utilizzabili per attività nel settore servizi, 5 sono per servizi produttivi o di autoporto (aree per veicoli da trasporto e logistica), 2 sono per servizi comprensoriali, 2 per attività sportive con verde attrezzato e 1 per impianti tecnologici. Per quanto riguarda le ubicazioni dei capannoni disponibili in zona industriale, 34 si trovano a Campolungo, altri 34 nella zona di Marino, 19 a Castagneti, 12 a Maltignano e 1 a Villa Sant’Antonio. Relativamente allo stato di queste strutture, ben 45 sono considerate in buone condizioni e, quindi, immediatamente utilizzabili, mentre le restanti 55 hanno bisogno di interventi di manutenzione straordinaria.
Le dimensioni
Le dimensioni e, quindi, le superfici variano da spazi piccoli, intorno ai 100 metri quadrati (per attività di servizi) fino a capannoni di oltre 6mila metri quadrati, destinati ad attività di produzione e industriali. Nell’elenco figurano anche capannoni che sono rimasti inutilizzati a seguito di procedure fallimentari, oltre a quelli di alcune aziende importanti che hanno deciso in passato di chiudere o di trasferirsi altrove. A questo punto, per attrarre possibili capitali e investitori sul territorio ascolano, c’è anche una dettagliata mappa delle strutture disponibili da poter utilizzare. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico