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ASCOLI - Il centro storico ancora nel mirino dei teppisti. Nonostante le telecamere per la videosorveglianza siano installate in molti angoli della città e sebbene continui imperterrito il lavoro degli “Angeli del Bello”, che da alcuni anni si prodigano senza sosta per ripulire palazzi imbrattati, la parte antica del capoluogo piceno continua ad essere oggetto di inciviltà, soprattutto a danno di monumenti e opere architettoniche di grande valore storico e artistico.
E soprattutto, restano impuniti gli imbrattatori che firmano le loro bravate con sigle e geroglifici.
Non meglio, vicino ponte Tufillo, denominato così per via del materiale con cui fu costruito, il tufo, nel 1553 da Camillo Merli. Anche qui, una scritta macroscopica è stata realizzata dagli imbrattatori lungo il parapetto del ponte. «Una frase sciocca, che non dice nulla e che denota povertà culturale. Rimuovere subito queste imprese, serve a scoraggiare il vandalo di turno, che quasi sempre rinuncia a replicare la sciocchezza » hanno sottolineato i rappresentanti dell’associazione.
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Corriere Adriatico