ASCOLI - Faccia a faccia decisivo per il futuro degli uffici comunali all'ex distretto militare e per la realizzazione di un parcheggio al servizio del centro nell'area...
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L'ex distretto militare, con l'ok definitivo del Demanio, potrebbe, dunque, diventare la nuova maxi sede degli uffici comunali distaccati. Con il trasferimento di tutti gli uffici tecnici, attualmente a Palazzo Colucci con l'Arengo a pagare un canone di locazione, e quelli che si trovano a Palazzo Giusti, a partire dall'anagrafe e lo stato civile. E a quel punto quest'ultimo palazzo, denominato ex Eca, potrà essere venduto proprio per ricavare i soldi necessari anche a coprire i costi del trasloco. Risulta strategico, per gli interessi dell'Amministrazione, acquisire anche la porzione non di proprietà dell'ente, bensì dello stesso Demanio, che consiste in un edificio di 2.800 metri quadrati circa oltre ad una ampia corte. Tale porzione è contigua all'immobile di proprietà comunale (anch'esso destinato in passato a sede del Distretto militare) per una superficie pari a circa 4.500 metri quadrati. Chiaramente, per il trasloco di tutti gli uffici decentrati, sarebbe necessario ottenere tutto il blocco dell'ex distretto, per evitare ulteriori frammentazioni di servizi. Lo sblocco della questione parte, in realtà, dalla lettera inviata lo scorso anno a febbraio dal sindaco Castelli al Demanio militare, con la quale si richiedeva nuovamente la restituzione della porzione di immobile di proprietà comunale alle condizioni proposte dal Comando Infrastrutture di Pescara,in considerazione della rilevanza economica, patrimoniale e strategica che rivestirebbe la riacquisizione del possesso del bene anche per fini istituzionali. L'Arengo, contestualmente, aveva deliberato di avvalersi di quanto previsto dalla recente normativa in materia per acquisire in proprietà o in uso gratuito beni demaniali, tra cui, appunto, tutto l'immobile dell'ex distretto militare. Per capire come andrà a finire, occorrerà attendere il prossimo 20 gennaio. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico