Sesso e droga del vice parroco: ecco il tornado che ha travolto padre Alberto. «Ho sniffato. Incontrai l’imputata per una prestazione sessuale»

Sesso e droga del vice parroco: ecco il tornado che ha travolto padre Alberto. La sentenza a ottobre
ASCOLI  - Ha confermato davanti al giudice di fare uso di sostanze stupefacenti e di aver avuto un incontro sessuale con una dei due imputati. Padre Alberto Bastoni,...

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ASCOLI  - Ha confermato davanti al giudice di fare uso di sostanze stupefacenti e di aver avuto un incontro sessuale con una dei due imputati. Padre Alberto Bastoni, l’ex vice parroco della cattedrale di Ascoli che nel giugno del 2020 a seguito di una perquisizione venne trovato in possesso di poco più di tre grammi di cocaina che aveva occultato in ostensorio, è stato ascoltato nel corso del processo che vede imputati l’ascolano Marco Traini e la brasiliana Angelina Soares De Souza, difesi dagli avvocati Umberto Gramenzi e Silvia Morganti, ritenuti presunti responsabili di aver ceduto a padre Alberto Bastoni la droga.

 


Davanti al giudice Tiziana D’Ecclesia, il religioso ha confermato quanto già aveva dichiarato ai carabinieri subito dopo che gli era stata trovata la droga nascosta. Incalzato anche dai difensori dei due imputati, padre Bastoni riferito di fare uso di cocaina e che la sostanza stupefacente che gli era stata trovata a seguito della perquisizione gliela aveva procurata la donna. Nel ripercorrere quanto accadde all’epoca, l’ex vice parroco della cattedrale ha ricordato che si era recato dalla donna brasiliana per una prestazione sessuale e che, poi, avrebbe assunto cocaina che la ragazza gli avrebbe procurato. Inoltre, sempre nel corso dell’udienza, padre Bastoni ha confermato di aver acquistato più volte modici quantitativi di stupefacente da Marco Traini. Quella stessa droga che i carabinieri gli trovarono nel corso di due perquisizione.

Era il giugno del 2020 quando, i carabinieri che stavano indagando nell’ambito di un’altra inchiesta, si presentarono in curia alla ricerca di alcuni elementi ritenuti importanti. Durante tali operazioni, i militari dell’Arma rinvennero un involucro nascosto all’interno di un porta ostie: si scopri poco dopo che quella sostanza era cocaina. A distanza di pochi giorni, i carabinieri effettuarono un’altra perquisizione che consentì anche in questo caso di rinvenire altra droga. Occultata sotto il tappetino della propria automobile vennero scoperti circa tre grammi di cocaina. 


Per la Procura di Ascoli che ha condotto le indagini e che aveva disposto anche le intercettazioni, a cedere la sostanza stupefacente era stata la coppia di imputati. Al termine dell’udienza di ieri, il processo è stato aggiornato al prossimo 7 ottobre quando il giudice D’Ecclesia emetterà la sentenza. 

 

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Corriere Adriatico