Ascoli, il sisma fa tremare i processi Udienze sospese e poche certezze

Il tribunale di Ascoli nel caos
ASCOLI - La legge di conversione 229 del 15 dicembre scorso, che prevede la possibilità di chiedere la sospensione dei processi che ricadono sulle zone colpite dal...

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ASCOLI - La legge di conversione 229 del 15 dicembre scorso, che prevede la possibilità di chiedere la sospensione dei processi che ricadono sulle zone colpite dal terremoto, per abitazioni e uffici con dichiarazioni di inagibilità, sta creando non pochi problemi al tribunale di Ascoli che si troverà, dopo la pausa estiva dei mesi di luglio ed agosto, a dover fronteggiare un rilevante carico di processi arretrati. «Stiamo interpretando – spiega il presidente di sezione Carlo Calvaresi – la portata della legge. E’ stato già chiarito che la sospensione dei processi riguarda il tribunale di Camerino, dove risiede esclusivamente il giudice di pace, che è stato accorpato a quello di Macerata. I commi 3, 4, 5 e 7 dell’articolo 49 prevedono il rinvio d’ufficio – salvo che le parti e gli avvocati rinuncino espressamente – del processo per cui ci si trova di fronte ad incognite che non permettono di stilare una qualsiasi previsione». «Al momento la sola certezza sono le cause che ricadono su San Benedetto, città non inserita nel cratere. Quindi fino al primo settembre si andrà avanti così con quasi nove mesi di blocco. E dire che avevamo ottenuto ottimi risultati sull’eliminazione dell’arretrato, specie quello riguardante l’ultra triennale. Con la nuova situazione che si è venuta a determinare andare avanti sarà più difficile».
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Corriere Adriatico