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ASCOLI - Si monitora il presente, ma si prova anche a costruire il turismo del futuro. È questo l’indirizzo-guida dell’Arengo che ora avvia concretamente il progetto di potenziamento dell’accoglienza di visitatori in città attraverso la tecnologia digitale, finanziato dal Ministero della cultura con circa un milione di euro.
E il primo passo che viene effettuato in questa direzione, è rappresentato dall’acquisizione e dall’attivazione della piattaforma grazie alla quale, nei prossimi mesi, i turisti che faranno visita alla città potranno avere una guida virtuale, con immagini in 3D e tutte le informazioni in tempo reale, sullo smartphone o sul tablet, di ciascun monumento che si troveranno ad ammirare. Anche con le immagini interne, la storia e tanti altri particolari. Una porta che il sindaco Marco Fioravanti ha voluto aprire, ad Ascoli, per potenziare i servizi di accoglienza attraverso il mondo del digitale. Un percorso che, dopo il primo passo, prevede anche l’utilizzo di immagini, informazioni, video e dati per la realizzazione di una sorta di museo in realtà aumentata al Forte Malatesta e per valorizzare finalmente, come merita, l’area archeologica della necropoli longobarda nel borgo di Castel Trosino.
Il turismo del futuro
Grazie al primo posto ottenuto nella graduatoria formata dal Mibact a seguito di un avviso pubblico nazionale con il progetto “Phygital Ascoli”, l’Arengo ora nel rispetto del cronoprogramma avvia la prima delle azioni previste per interventi finalizzati a valorizzare il patrimonio culturale attraverso la digitalizzazione per facilitarne la fruizione.
Il Malatesta e i longobardi
Un successivo passaggio prevede l’utilizzo dei dati testuali, audio e video che fanno riferimento alla piattaforma, per la digitalizzazione e restituzione in realtà aumentata del patrimonio di interesse storico, artistico e architettonico di proprietà dell’Arengo e creando un museo virtuale all’interno del Forte Malatesta (intervento finanziato con 717mila euro). Il terzo tassello è quello relativo alla valorizzazione dei reperti archeologici e dei manufatti rinvenuti nella necropoli dei Longobardi di Castel Trosino, sempre attraverso la tecnologia digitale e la realtà aumentata. Intervento atteso da tempo e finanziato per 109.600 euro. Un passo avanti, dunque, nella direzione del turismo del futuro anche per il capoluogo piceno, tendendo l’altro piede ben piantato a terra, nel frattempo, per continuare a monitorare gli attuali flussi turistici e i relativi servizi attualmente offerti.
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Corriere Adriatico