Tornado, la missione non prevedeva tattiche da combattimento

Tornado, la missione non prevedeva tattiche da combattimento
ASCOLI - La missione dei due Tornado che si sono scontrati nei cieli del Piceno non prevedeva "tattiche di combattimento simulato con il nemico". Questo il contenuto della...

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ASCOLI - La missione dei due Tornado che si sono scontrati nei cieli del Piceno non prevedeva "tattiche di combattimento simulato con il nemico". Questo il contenuto della risposta fornita dal sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano, all'interrogazione presentata dalla senatrice grillina Serena Fucksia e sollecitata dal M5S di Ascoli riguardante il tragico incidente tra due caccia avvenuto il 19 agosto nei cieli del Piceno, che ha provocato la morte di quattro giovani militari. Secondo Massimo Tamburri consigliere comunale del Movimento 5 Stelle "Le misure di sicurezza sono state disattese". La risposta fornita dal sottosegretario sarebbe, a detta del consigliere pentastellato, una "non risposta" anche perché, come ha precisato lo stesso sottosegretario, le indagini non sono ancora concluse. L'unico elemento relativo all'incidente avvenuto nel Piceno presente nel documento riguarda la questione "tattiche di combattimento simulato con il nemico". Le missioni dei due aerei coinvolti nel terribile scontro infatti, si legge nella risposta del Ministero "non prevedevano tale specifica forma di addestramento"


"Lo Stato, - scrive Tamburri nella sua pagina Facebook - come e più di ogni altra azienda, deve rispondere per la sicurezza dei suoi lavoratori e dei suoi cittadini. Occorrono misure di tutela per la salute e sicurezza di chi lavora e verso terzi, perché un lavoro non sicuro non è un lavoro, ma una premessa per potenziali incidenti, infortuni e tragedie gravi che possono mettere a rischio la vita". I pentastellati annunciano quindi una nuova interrogazione per chiedere se "sia mai stata attivata in Italia l'acquisizione di un sistema C.W.S. (Collision Warning System) per gli aeromobili ad alte prestazioni appartenenti appartenenti alle FF.AA; di valutare la sospensione dei voli di addestramento a bassa quota sul territorio italiano e che i fondi assegnati alla Difesa siano destinati in misura maggiore all'addestramento ed all'acquisizione di quelle apparecchiature che garantiscono un aumento della sicurezza in volo per i velivoli". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico