ASCOLI - Una società fondata per creare posti di lavoro non solo viene “licenziata” ma finisce pure in tribunale. L’ex l’amministratore unico di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L’architetto Umberto Alesi era consapevole che l’impresa di salvataggio era quasi impossibile ma ha provato a mandare avanti la baracca. Già 35 ingegneri erano stati mandati via e mentre gli enti continuavano a invitare a tenere duro la nave stava affondando. Tecnomarche aveva avviato progetti importanti per le aziende come quelli contenuti nel distretto culturale evoluto. Il parco scientifico e tecnologico delle Marche nonostante i brevetti, i progetti e le piattaforme tecnologiche fornite alle aziende per lo sviluppo economico del territorio, avrebbe avuto grandi potenzialità purtroppo non sfruttate. Per statuto il parco scientifico e tecnologico delle Marche ( Tecnomarche) aveva come obiettivo quello di operare per accrescere la competitività del territorio marchigiano attraverso la promozione, l’attivazione e la realizzazione di progetti, mediante collaborazioni con le università e altri centri di ricerca.
Tecnomarche era inizialmente costituito da 66 soci (tra i quali la Regione) e la componente privata deteneva circa il 60% del capitale sociale. Negli anni scorsi Tecnomarche ha realizzato cinque progetti di ricerca industriale finanziati complessivamente per 9.621.429 euro afferenti alle principali filiere produttive che costituiscono il core business dell’economia regionale Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico