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ASCOLI - È in arrivo un’altra ondata di cantieri, con oltre 600 nuove pratiche per superbonus al 110% arrivate all’Arengo in una sola settimana, che rischia di rendere critica la vivibilità di una città già imprigionata nella morsa dei lavori per la ricostruzione.
E da questo scenario, che vede il capoluogo piceno tra le città maggiormente invase da impalcature e ponteggi, il sindaco Marco Fioravanti prende lo spunto per annunciare l’avvio, già dall’inizio del nuovo anno, di una fase di confronto con cittadini, forze politiche e tecnici progettisti per mettere in campo delle soluzioni che consentano, comunque, di procedere in maniera coordinata con i lavori sugli edifici privati. Cercando di garantire la vivibilità della città ed evitare che si verifichi il sovrapporsi di situazioni che possano acuire ulteriormente le criticità sul fronte del traffico e della sosta, già profondamente in difficoltà.
Come confermato dal primo cittadino nell’ultima seduta del consiglio comunale, sono state oltre 600 le domande (Cilas) pervenute all’Arengo per beneficiare del superbonus al 110% nell’ultima settimana utile prima della scadenza dei termini, fissata per lo scorso 25 novembre.
«L’Arengo ovviamente - ha sottolineato il sindaco - non può privare un cittadino beneficiario dei possibili soldi pubblici per ristrutturare il proprio immobile, però questa mole di interventi crea un problema importante. È per questo motivo che come amministrazione comunale intendiamo aprire un confronto con la cittadinanza, con le forze politiche e anche con i progettisti, perché se attiviamo tutti questi cantieri senza coordinarci, si creano grandi difficoltà a livello di traffico e anche di sosta per i residenti. Anticipo, dunque, che all’inizio del nuovo anno affronteremo tutti insieme questo tema per cercare di promuovere soluzioni che consentano di far andare avanti lo sviluppo economico e la trasformazione urbana, ma che, allo stesso tempo, possano garantire una città vivibile per tutti».
E il riferimento del primo cittadino è anche alla coincidenza di questa nuova ondata dei cantieri privati con quelli già aperti anche per il post sisma in tutte le zone della città e anche con le opere pubbliche in corso che, inevitabilmente, creano comunque disagi temporanei per i cittadini, da corso Trieste alla zona del ponte di San Filippo, in viale Croce e in altre zone dove si sta lavorando. L’obiettivo dovrà essere, dunque, quello di riuscire a procedere con i nuovi cantieri trovando le soluzioni operative anche per viabilità e sosta e la tempistica migliore, senza concentrare in una stessa fase tutti i cantieri, zona per zona.
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