Ascoli, 56 vigili vanno dal giudice Lamentano i super orari non pagati

I vigili in azione
ASCOLI - Maxi ricorso di 56 vigili urbani contro l’Arengo...

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ASCOLI - Maxi ricorso di 56 vigili urbani contro l’Arengo relativo all’orario e prestazioni lavorative domenicali ritenuti illegittimi a partire addirittura da prima del 2005. Una discesa in campo, dunque, in massa degli agenti di polizia municipale (ufficiali inclusi) per richiedere i soldi non percepiti a fronte degli orari di servizio che sarebbero stati applicati dall’Arengo da oltre 15 anni a questa parte anche con richiesta di prestazioni lavorative domenicali. E adesso l’Arengo, costituitosi in giudizio, dovrà opporsi per evitare di dover risarcire i ricorrenti, nel caso il Tribunale del lavoro – cui i vigili si sono rivolti – dovesse dar loro ragione. La decisione di ricorrere, da parte di questi 56 agenti di polizia municipale (qualcuno ora pensionato), si è concretizzata all’Arengo con notifica dello scorso 30 agosto scorso e con la quale si confermava la presentazione dell’istanza alla sezione lavoro del Tribunale di Ascoli. Nel ricorso, i vigili urbani chiedono all’organo giudiziario di «accertare e dichiarare l’illegittimità dell’orario di lavoro applicato dal Comune agli addetti al locale Corpo di polizia municipale», facendo riferimento temporale addirittura a prima del 2005 e fino allo scorso 21 maggio. Quindi andando a rivendicare un risarcimento del danno che parte da oltre 15 anni fa. Nello specifico, i ricorrenti chiedono «di condannare il Comune al risarcimento del danno patito nella misura del pagamento di una somma determinata in via equitativa per il periodo antecedente il 2005 e di una ulteriore somma da liquidarsi in separato procedimento per il periodo dall’1 giugno 2016 alla data della sentenza e/o fino alla corretta definizione degli orari di lavoro». Oppure di condannare l’Arengo al risarcimento del danno patito dai ricorrenti sulla base di alcuni allegati e diverse percentuali di maggiorazione. In parole povere, aldilà di quella che sarà poi la quantificazione delle eventuali somme che l’Arengo potrebbe essere chiamato a sborsare, ci sarebbe la motivazione dell’orario applicato da oltre 15 anni a questa parte e giudicato dai ricorrenti illegittimo con riferimento particolare alle richieste di lavoro domenicale. Una volta ricevuto il ricorso, come detto nello scorso mese di agosto, il giudice del lavoro ha deciso con decreto di fissare l’udienza, per la comparizione delle parti, per il prossimo 5 marzo. 
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Corriere Adriatico