ASCOLI - Giudizio immediato per Stefano Manni. Per il quarantottottene ascolano, finito in carcere a seguito di un’indagine della Procura di L’Aquila che lo ritiene il capo...
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Il Pm Antonietta Picardi sembrerebbe intenzionato a chiedere il rito speciale previsto nella procedura penale che consente di non effettuare l’udienza preliminare e passare direttamente al dibattimento in aula. Un rito applicabile quando le prove a carico dell’indagato appaiono evidenti e quando è stato sottoposto a custodia cautelare in carcere ed è stato interrogato sui fatti che gli vengono addebitati. E’ questo il caso di Stefano Manni finito al centro dell’indagine "Aquila Nera" e in carcere dal 17 dicembre dello scorso anno e da qualche trasferito da Pescara al carcere di Alessandria. Gravi le accuse formulate da parte dagli inquirenti nei confronti di Stefano Manni. Per la Procura di L’Aquila, infatti, l’organizzazione eversiva di cui l’ascolano è ritenuto il capo indiscusso voleva mettere in atto una e vera e propria "strategia della tensione" con migliaia di attentati che avrebbero poi reso più agevole la scalata al potere politico. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico