Ascoli, il ritardo nei lavori al Del Duca finisce in consiglio comunale

La tribuna Est
ASCOLI - Amareggiato, deluso, arrabbiato. Questo lo stato d’animo del presidente dell’Ascoli Picchio Francesco Bellini prima di ripartire per il Canada a seguito...

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ASCOLI - Amareggiato, deluso, arrabbiato. Questo lo stato d’animo del presidente dell’Ascoli Picchio Francesco Bellini prima di ripartire per il Canada a seguito dell’incontro di venerdì mattina con il sindaco Guido Castelli nel corso del quale è emerso uno slittamento dei lavori di restyling dello stadio Del Duca di Ascoli.




E, dopo il comunicato di fuoco del patron bianconero, il primo cittadino è finito nell’occhio del ciclone delle polemiche. Contro di lui, per quello che nella maggior parte dei casi viene considerato come un "inaccettabile dietrofront", anche i tifosi del Picchio che guardano preoccupati allo svolgimento del prossimo campionato. L’idoneità della Federazione per l’utilizzo del Del Duca è di fatto scaduta ed è necessario ottenere quanto prima l’omologazione del campo di gioco tenendo conto anche dell’evolversi dell’inchiesta della Procura di Catanzaro che potrebbe portare i bianconeri a disputare il campionato di Serie B.Il sindaco Castelli, dal canto suo, si difende sostenendo che ci sono delle leggi da dover rispettare e delle regole da seguire per l’affidamento dell’appalto dei lavori e nella concessione dei mutui e che, questo iter, comporta dei tempi tecnici che hanno fatto slittare l’inizio dei lavori. Va anche detto, che sin dallo scorso anno, nel corso degli incontri tra il sindaco e Bellini, Castelli ha sempre tenuto a sottolineare che avrebbe garantito il regolare svolgimento dei campionato e che avrebbe garantito i lavori necessari per ottenere l’omologazione. Ma ora, la situazione è diventata delicata e il caso stadio è divenuto un caso politico con la minoranza in consiglio comunale che, attraverso il capogruppo del Partito democratico Francesco Ameli, incalza Castelli e chiede chiarezza, senza usare mezzi termini. "Caro sindaco - scrive Ameli - basta a prendere in giro la città. Serve sincerità e chiarezza. Era marzo 2015 quando insieme con il gruppo consiliare del Partito democratico chiedemmo chiarezza sulla rigenerazione dello stadio Del Duca. Tutto come al solito cadde nel silenzio, ma si sa il tempo è galantuomo e a volte tiranno. Così oggi la città si ritrova in balia dell’approssimazione amministrativa di un sindaco, troppo innamorato dell’apparenza e poco della sostanza".


Nella sua lettera aperta, il capogruppo del Pd, seppur senza voler entrare nel merito delle scelte amministrative compiute dalla giunta municipale, accusa il primo cittadino di aver "strumentalizzato con promesse da prima repubblica un argomento importantissimo per le migliaia di tifosi dell’Ascoli Picchio". Il timore di Ameli è che la situazione possa aggravarsi ulteriormente. "L’amministrazione - sostiene l’esponente del Pd - dovrebbe dare lumi sulle criticità sulle curve riscontrate ai tempi del collaudo dell’era Celani. Criticità ed agibilità oggetto di dibattito cittadino nei mesi scorsi ed ora, sono magicamente “sparite”? Cosa succederà ai tifosi bianconeri quando all’improvviso sarà magari chiusa la curva Sud Rozzi perché non si è provveduto in tempo?". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico