Soprintendenza Marche Sud, è Palazzo Panichi la sede. Si inaugura la sezione romana al museo archeologico

Palazzo Panichi sede del museo archeologico e della Soprintendenza Marche Sud
ASCOLI - Si riaprono le porte alla storia. Manca davvero poco: sabato si alzerà il sipario sulla nuova sezione romana del museo archeologico statale. «Gli ascolani si...

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ASCOLI - Si riaprono le porte alla storia. Manca davvero poco: sabato si alzerà il sipario sulla nuova sezione romana del museo archeologico statale. «Gli ascolani si riapproprieranno di una storia altrettanto significativa per la città come quella picena» spiega la direttrice del museo, Sofia Cingolani. Il museo, aperto al pubblico nel 1981, è ospitato nel cinquecentesco Palazzo Panichi in piazza Arringo. Oggi la sezione romana vivrà un nuovo allestimento. «Era chiusa da anni. Abbiamo curato il riadattamento anche dal punto di vista scientifico e della comunicazione – aggiunge la direttrice -. Si tratta di un primo step. Abbiamo in mente un progetto più ampio che coinvolgerà anche la sezione preistorica e quella picena». In carica dal 2020, Sofia Cingolani e il museo archeologico sono stati investiti dalla pandemia. Ma ci sono stati anche risvolti positivi. «Questo lungo periodo ci ha costretto a fermarci e a sospendere tutto. Ma ci ha anche dato il tempo di concentrarci e lavorare» afferma. 

 

Ed ecco la novità: «Grazie alla Soprintendenza saranno esposte opere di scavi recenti che colmano lacune per quanto riguarda il periodo che collega la fine della civiltà picena e l’arrivo dei Romani», sottolinea la direttrice. La sezione romana occupa le sale al piano terra in una delle quali è possibile osservare, accanto allo splendido mosaico con emblema centrale a doppio volto, anche i resti musealizzati di strutture murarie riferibili all’Asculum romana e medievale. Un’imponente raccolta di ghiande missili, i proiettili con iscrizioni, spesso offensive, testimonia la resistenza picena alla romanizzazione del territorio nel corso della Guerra sociale tra 91 e 88 a.C., mentre numerosi reperti ed epigrafi raccontano aspetti della vita pubblica, religiosa e privata di quei tempi. Spicca, per importanza, un ritratto in marmo dell’imperatore Traiano dall’area delle domus del Palazzo di Giustizia. Il nuovo allestimento ha visto la collaborazione anche dell’Officina dei sensi, centro di eccellenza rivolto alla riabilitazione e ai servizi alla persona con disabilità, che ha curato l’allestimento e l’accessibilità a 360°. 

Sabato, alle ore 17 è in programma il taglio del nastro alla presenza delle autorità: insieme a Luigi Gallo, alla guida della Direzione regionale musei Marche e alla direttrice Cingolani interverranno il sindaco Marco Fioravanti e l’assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini. «È un’occasione importante per l’intero territorio regionale che sancisce un interesse comune tra Regione e istituzioni sulla possibilità di diffondere in tutto il territorio una sempre maggiore visibilità: un’azione strategica e un percorso di valorizzazione del patrimonio culturale che prevede un’organizzazione più strutturata del “sistema cultura” delle Marche» sostiene l’assessore Latini. Saranno presenti all’inaugurazione anche la dirigente regionale Beni e attività culturali, Daniela Tisi, Paola Mazzieri, funzionario archeologo Sabap, e Giovanni Issini, il nuovo soprintendente archeologia belle arti paesaggio per le province di Ascoli, Fermo e Macerata. 



Proprio Issini e la struttura ascolana di Marche Sud troveranno casa temporaneamente nelle stanze del Museo Archeologico, in attesa di una sede definitiva. La Soprintendenza traslocherà da Palazzo Bazzani, dove aveva trovato posto l’ex responsabile Pierluigi Moriconi. E se lo stesso Moriconi aveva fatto le valigie, dopo appena tre mesi dalla nomina, a causa della mancanza di staff, stavolta il ministero garantirà forze nuove e personale ad Issini.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico