Il sindaco Fioravanti ci ripensa: oggi assemblea pubblica sui rifiuti. Ecco cosa può cambiare

Il sindaco Fioravanti ci ripensa: oggi assemblea pubblica sui rifiuti. Ecco cosa può cambiare
ASCOLI -  «No a mega impianti. No a interessi privati. No a rifiuti pericolosi. No al passaggio di camion. No all’aumento della Tari. Si alla bonifica...

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ASCOLI -  «No a mega impianti. No a interessi privati. No a rifiuti pericolosi. No al passaggio di camion. No all’aumento della Tari. Si alla bonifica dell’ex Ipgi. Si alla gestione pubblica dei rifiuti». A mettersi di traverso, questa volta, non sono i comitati ambientalisti, né chi crede che quel piano d’ambito sui rifiuti approvato due settimane fa in Provincia, sia un attentato ad un territorio ampiamente provato da anni di emergenze. Lasciando tutti di stucco, queste parole sono state pronunciate dal sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, che, per oggi alle 18.30, ha indetto un’assemblea pubblica a Palazzo dei Capitani.

 


Al cospetto di tutti questi no da parte del sindaco di Ascoli molti storcono il naso. La notizia dell’appuntamento odierno a Palazzo dei Capitani ha fatto il giro dei social, ma molti non comprendono le intenzioni dell’Arengo che ha avuto, insieme a quello di San Benedetto, un peso determinante sul fronte della gestione futura dei rifiuti e su ciò che è stato deciso a margine dell’ultima Ata. 


Il primo a commentare l’iniziativa intrapresa dal sindaco Fioravanti, è Francesco Ameli, responsabile provinciale del Pd Enti locali e capogruppo in consiglio comunale. Che non lesina bordate al proprio primo cittadino: «Un comportamento politico che mi sento di definire bipolare dove la mano destra non sa cosa fa la sinistra - tuona Ameli -. Dubito che il vicesindaco abbia votato in maniera contraria alla volontà di Fioravanti. Perché se così fosse, sarebbe un fatto gravissimo che determinerebbe una crisi di giunta.

Se invece il sindaco Fioravanti ha capito l’errore commesso ed è convinto di aver sbagliato, gli chiediamo di porre rimedio non con le parole ma attraverso fatti concreti. Ovvero, devono essere messi in atto tutti i processi amministrativi volti a fare quello che sosteniamo da tempo: ridurre il quantitativo dei rifiuti che possono essere conferiti e trasformati nel Piceno e attivare un meccanismo virtuoso che riequilibri il carico ambientale non solo sul Comune di Ascoli, ma su un ambito territoriale molto più ampio come quello di Marche Sud. Deve essere approvato un piano d’ambito non sovradimensionato come quello che è stato adottato. Per fare questo deve naturalmente coinvolgere la Regione Marche che fino ad ora è stata assente sul tema», conclude Ameli. 

 

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Corriere Adriatico