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ASCOLI - La crisi idrica si fa sempre più grave. La lenta ma progressiva riduzione delle portate delle sorgenti non si arresta e la Ciip è stata costretta ad estendere le chiusure notturne anche ad altre zone con l’intenzione di razionalizzare al meglio la risorsa idrica a disposizione e ridurre al minimo i disservizi. A preoccupare ancor di più tecnIci e dirigenti dell’ex consorzio idrico che quotidianamente monitorano l’andamento della situazione, è anche un calo delle disponibilità di acqua degli impianti di soccorso.
Non senza sforzi e grazie ad una ripartizione dell’acqua tra i serbatoi presenti sul territorio, finora è stato possibile evitare che rimanessero a secco i rubinetti dei residenti nei comuni più popolosi, ovvero Ascoli e San Benedetto.
Della grave situazione, il presidente della Ciip Giacinto Alati tiene costantemente informato il prefetto Carlo De Rogatis e contestualmente è a stretto contatto con tutti i sindaci. La sospensione del flusso idrico nelle ore notturne ha acuito di nuovo il fenomeno dell’acqua rossa e la presenza di acqua torbida alla riapertura (ultimi casi a Folignano e nella zona di San Salvatore). Con esso, inevitibilmente, hanno ripreso vigore le polemiche di alcuni cittadini che pubblicano post sui principali social network lamentando la non eccelsa qualità dell’acqua e i costi eccessivi. «Contrariamente a quanto avremmo dovuto fare seguendo le direttive dell’Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, non abbiamo adottato nessun aumento in bolletta - ha evidenziato Alati - e pertanto le tariffe sono rimaste invariate nonostante gli investimenti che l’azienda ha fatto e farà sulla rete idrica».
Nella determinazione della tariffa da adottare, infatti, un aspetto importante è determinato dall’ammontare dei lavori da eseguire secondo quanto stabilito dal Piano d’ambito. Tecnicismi più o meno complessi di cui l’azienda deve necessariamente tener conto. Una delle zone in cui più frequentemente vengono rilevati fenomeni di acqua torbida o rossa è quella di Folignano dove però la Ciip sta intervenendo in maniera decisiva: «A Folignano sono previsti interventi per tre milioni di euro - dice il presidente Alati -. Di questi, una parte consistente di circa oltre 500mila euro sono già stati realizzati mentre gli altri lavori verranno eseguiti progressivamente nei prossimi mesi». Da cinque anni, la crisi idrica non accenna a mollare la presa provocando problemi nonostante la Ciip in questo periodo abbia cercato di mitigarne le conseguenze con l’entrata in funzione degli impianti di soccorso e la realizzazione di due nuovi pozzi a Capodacqua.
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Corriere Adriatico