Addio a D'Auria l'imprenditore musicista che amava il jazz, fondò il Cotton Club

Sergio D'Auria
ASCOLI - La città perde uno dei suoi storici punti di riferimento, un ascolano doc: Sergio D’Auria si è spento ieri, dopo una lunga malattia. Avrebbe compiuto...

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ASCOLI - La città perde uno dei suoi storici punti di riferimento, un ascolano doc: Sergio D’Auria si è spento ieri, dopo una lunga malattia. Avrebbe compiuto 85 anni il 9 agosto. Se ne va una persona conosciuta e apprezzata da tutti, un uomo con grandissime qualità umane e imprenditoriali.

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Un addio alla vita, il suo, che lascia un vuoto incolmabile in tutti coloro che lo hanno conosciuto. Su molti fronti, D’Auria è stato un precursore, dimostrandosi lungimirante su scelte come quella che, grazie alla sua passione per l’arte e la fotografia, lo ha portato ed essere un pioniere nel settore della tipografia e della stampa di alta qualità. Così come ha saputo sempre dimostrare il suo forte spirito innovativo e organizzativo anche ricoprendo ruoli di rilievo e istituzionali, senza mai trascurare la sempre fervida vena artistica, come appassionato di pittura ma, soprattutto, come musicista. 

La musica lo aveva affascinato sin da giovanissimo, tanto da portarlo a studiare violino. E già a 16 anni fondò un quintetto, per poi essere scritturato, a 18 anni, dopo aver fondato il primo jazz club del Piceno, da un’orchestra professionista che lo portò a girare tutta l’Europa. Nel 1966, sospesa la professione di musicista, rientrò in Italia e fu in quel momento che decise di rilevare un’antica tipografia artigiana in centro, ad Ascoli, per sviluppare quella che poi sarebbe divenuta un’azienda importantissima, la Tipografia D’Auria (oggi D’Auria Printing Group). Anche in questa esperienza imprenditoriale D’Auria ha sempre messo tutto se stesso, puntando sulla qualità e l’innovazione. In circa mezzo secolo di attività, le società da lui amministrate si sono affermate in campo nazionale e internazionale. 

Oltre al lavoro, D’Auria ha sempre voluto dare qualcosa in più alla sua città anche sul fronte culturale. Nel 1969 fondò, con un gruppo di amici pittori, l’associazione culturale “Otto G” dando vita ad importanti iniziative tra cui varie mostre e due biennali nazionali. Ma non smise mai di dedicarsi alla musica, suonando in varie formazioni tra cui l’apprezzato “Settetto D’Auria”. Nel 1989 fu uno dei fondatori del Cotton Jazz Club, tutt’ora punto di riferimento sul territorio per la musica jazz e con alle spalle l’organizzazione di circa 300 concerti di grandi eccellenze. Fu anche tra coloro che fecero nascere, all’inizio degli anni ’70, la prima radio privata in provincia di Ascoli e, inoltre, per più di vent’anni è stato uno dei più convinti animatori del Carnevale ascolano. Diversi anche gli incarichi istituzionali da lui ricoperti: da quello di membro di giunta della Camera di Commercio negli anni ’90 alla presenza nel direttivo e nella giunta dell’Associazione industriali di Ascoli e, già nel 2005, anche nell’organo di indirizzo della Fondazione Carisap. 



I funerali del compianto imprenditore si svolgeranno oggi alle ore 15.30 in cattedrale. Sergio D’Auria lascia i figli Cristiano ed Emiliano (la moglie Rita è scomparsa qualche anno fa), i suoi amati nipoti e il fratello Silvano.

 

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Corriere Adriatico