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ASCOLI - Per diventare la capitale della cultura nel 2024 Ascoli dovrà vivere di cultura. Per questo motivo l’amministrazione comunale, dopo avere approvato in giunta lo schema di convenzione con la Politecnica delle Marche per il ritorno ad Ascoli, dopo oltre trent’anni, di un corso di laurea triennale agganciato alla facoltà di scienze agrarie, ora punta ad ottenere la collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti, ospitando corsi di alta formazione artistica.
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Si tratterebbe di “master class”, cioè esperienze formative professionali di perfezionamento per allievi tramite una serie di lezioni su varie materie. Ad anticipare questo obiettivo è stato nel mese scorso il regista Pupi Avati, il quale nel tentativo di cercare in città alcune location trecentesche per il suo nuovo film su Dante Alighieri, ha fatto chiaramente intendere che l’obiettivo futuro fosse quello di poter creare e sviluppare parte delle scene previste per la pellicola lavorando proprio ad Ascoli con valenti scenografi, in stretta collaborazione con il gruppo della fondazione “Pergolesi Spontini” di Macerata. Sì, perché l’Arengo è pronto a firmare un protocollo che consentirà dalla fine della prossima estate di creare percorsi di alta formazione artistica nelle Cento Torri. Il progetto, prossimo ad essere siglato, permetterà di dare vita, in primis, a corsi post laurea in scenografia, grazie alla presenza di docenti qualificati. Allo scopo di poter usufruire di scenari storici, architettonici e artistici di primaria bellezza, legati soprattutto al passato medievale del capoluogo piceno, l’obiettivo è anche quello promuovere corsi di arti cinematografiche, visive e performative e una scuola di scultura con l’artista Giuliani. Senza tralasciare quindi il settore che ha reso caratteristico il nostro territorio, la scultura, con quel patrimonio inestimabile costituito dal travertino locale.
Si tratta di un straordinaria opportunità per la città affinché non solo docenti prestigiosi possano essere coinvolti nelle lezioni ma anche allievi provenienti anche dall’estero, a partire dagli asiatici, sempre così attratti dalle materie creative che un paese come l’Italia, ricco di tradizioni e cultura offre.
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Corriere Adriatico