Scissione tra Ascoli e Fermo in Confindustria: l'ex presidente Mariani minaccia i ricorsi. Pronta la risposta, dibattito di fuoco

Scissione tra Ascoli e Fermo in Confindustria: l'ex presidente Mariani minaccia i ricorsi. Pronta la risposta, dibattito di fuoco
ASCOLI  - È iniziato il nuovo anno ma in Confindustria le acque restano agitate dopo la scissione fra Ascoli e Fermo e la nomina dei reggenti per le due associazioni...

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ASCOLI  - È iniziato il nuovo anno ma in Confindustria le acque restano agitate dopo la scissione fra Ascoli e Fermo e la nomina dei reggenti per le due associazioni imprenditoriali (Massimo Andreani, Valentino Fenni e Francesco Gaspari per Ascoli; Giulio Cruciani, Maurilio Vecchi e Arturo Venanzi per Fermo).

 

 

In una lettera inviata al collegio speciale dei probiviri nazionali, l’ex presidente Simone Mariani rimarca una presunta contraddizione. «Si afferma infatti - scrive Mariani - che l’associazione degli industriali nulla a che vedere con il sistema confederale ma dall’altro si riconosce alle associazioni industriali di Ascoli e Fermo temporaneamente il ruolo di componenti del sistema confederale con la nomina di due distinti comitati di reggenza affidando la rappresentanza legale al più anziano di essi. Non si comprende in forza di quale potere si attribuisca tale ruolo». Per questo motivo Mariani si riserva azioni legali «sia come presidente dell’associazione degli industriali di Ascoli , sia come amministratore delegato di una società associata (Sabelli ndr)». 

A Mariani replica dopo 48 ore Federico Landi, segretario del collegio speciale dei probiviri confederali, il quale gli ricorda che è sempre possibile presentare appello al collegio di riesame. Poi però Landi si toglie qualche sassolino dalla scarpa a cominciare dal ricordare a Mariani che nella seduta del 28 settembre 2017 in cui si stabilivano certi principi egli era assente. Ma soprattutto Landi ribadisce «che il collegio dei probiviri era assolutamente legittimato a riconoscere temporaneamente alle pregresse associazioni il ruolo di soci di Confindustria, statuendo una serie di passaggi di governo e accompagnamento di tale fase di eccezionale quadro organizzativo».



Poi Landi chiude la replica con un passaggio al vetriolo. «Va ricordato che non è stato realizzato quanto previsto dal protocollo di aggregazione di costituzione di Confindustria Centro Adriatico, presupposto sul quale la stessa ha usufruito di premialità politiche e contributive, circa le due entità associative territoriali e quindi le stesse non sono mai divenute soggetti “esterni” in senso proprio rispetto dell’organizzazione confederale. Il rispetto dell’esecuzione delle delibere degli organi confederali costituisce un dovere comportamentale per l’intero sistema associativo ed eventuali inottemperanze possono essere sanzionate». A cominciare dai versamenti che per molteplici motivi diversi associati non hanno fatto specie in questi anni di pandemia.

 

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Corriere Adriatico