Massiccia adesione allo sciopero: «La tragedia di Ortenzo poteva essere evitata». Al presidio anche la figlia Eleonora

Massiccia adesione allo sciopero: «La tragedia di Ortenzo poteva essere evitata». Presente al presidio anche la figlia Eleonora
ASCOLI  - Adesione di massa allo sciopero di 8 ore da parte dei dipendenti della Scandolara. Erano stati i sindacati, all’indomani dell’incidente avvenuto...

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ASCOLI  - Adesione di massa allo sciopero di 8 ore da parte dei dipendenti della Scandolara. Erano stati i sindacati, all’indomani dell’incidente avvenuto all’interno dello stabilimento di Campolungo costato la vita ad Ortenzo Bruni di 58 anni , a proclamare lo stato di agitazione e ieri mattina, alla ripresa della produzione, c’è stata la manifestazione di protesta dei lavoratori. Tra loro anche Eleonora, la figlia di Bruni, che ha voluto essere vicina ai colleghi del padre per chiedere maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro affinché incidenti sul lavoro come quello avvenuto lo scorso 31 maggio non accadano più. 

 


I rappresentanti sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl e Usb hanno chiesto tramite Confindustria un incontro con i vertici dell’azienda per affrontare il tema della sicurezza. Richiesta che avrebbe ricevuto il consenso da parte della Scandolara tanto che nei prossimi giorni verrà convocata la riunione. Erano state le stesse sigle sindacali, all’inizio della scorsa settimana, a diffondere una nota nella quale venivano evidenziate tutte le criticità, partendo dal presupposto che, stando alle prime notizie trapelate, Ortenzo Bruni, caduto da una altezza di circa tre metri mentre stava tinteggiando una parete del capannone, stesse svolgendo un’attività estranea alle mansioni per cui era stato assunto. Inoltre, si trovava sopra un ponteggio e, sembrerebbe dai primi rilievi, stesse operando privo dei dispositivi di sicurezza tra cui imbracatura e casco di protezione.

«Qualora quanto parrebbe fosse accaduto venisse confermato - era scritto nella nota - ci troveremo in presenza di un fatto di inaudita gravità che si aggiunge ai recenti gravissimi episodi di cronaca nazionale di cui tutti siamo a conoscenza e che conferma le enormi responsabilità di una classe datoriale che ancora vede la sicurezza come un costo e non come un diritto dei lavoratori. La salute e sicurezza dei lavoratori non è in vendita. In ragione di tutto quanto sopra, invitiamo l’azienda a relazionare dell’accaduto le rsu/rls, riservandoci di procedere formalmente presso gli organi competenti in base alla normativa vigente». Temi questi ribaditi ieri mattina e che saranno ora affrontati nel corso dell’incontro che si terrà nei prossimi giorni. 

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Corriere Adriatico