«Ascoli, nessun agente di rinforzo nel Piano 2023 del Ministero». Il Sap esorta le istituzioni locali a muoversi

Una pattuglia della Polizia
ASCOLI - Il segretario provinciale del Sindacato autonomo di polizia, Massimiliano d’Eramo esterna il suo disappunto sul nuovo piano di potenziamento ministeriale....

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ASCOLI - Il segretario provinciale del Sindacato autonomo di polizia, Massimiliano d’Eramo esterna il suo disappunto sul nuovo piano di potenziamento ministeriale. «Proprio ieri è stato divulgato il piano e con profondo disappunto ho constatato che nonostante l’attenzione da me richiesta sull’argomento, dal Ministero dell’Interno, non sarà inviato in questa provincia nessun agente né di nuova nomina, nell’ottica di svecchiamento delle Questure, né di personale che dopo anni di sacrifici sta aspettando di rientrare in sede». 

«Il Sap non è avvezzo a creare allarmismi, ma certo il dato è molto preoccupante. Nonostante i 23 pensionamenti del 2023 nessuno ha deciso di variare il “piano di rinforzo” che non assegna, ad una intera provincia, alcun operatore di pubblica sicurezza fatto mai accaduto in passato. Per quanto riguarda i pensionamenti nel 2024 sarà peggio. Appare dunque evidente che l’impoverimento del personale di pubblica sicurezza produrrà una contrazione dell’attività della Polizia e che a subire le conseguenze saranno il personale stesso, sempre più oberato, e la comunità tutta sia in termini di servizi al cittadino sia di prevenzione e repressione dei reati. Un arretramento della Polizia di Stato implica la necessità di dar corso alla cosiddetta Sicurezza Integrata che già era auspicata dal legislatore attraverso i Decreti Pisano dapprima e Minniti poi, attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza».

«Fermare l'emorragia di poliziotti»

 

«Per il Sap, quindi, è evidente che se si vuol mantenere per i cittadini di questa provincia gli standard di sicurezza sin qui avuti, non dimentichiamoci che siamo stati tre anni fa i primi a livello di sicurezza nazionale, è il tempo che tutti gli “attori” interessati, e non solo le organizzazioni sindacali di categoria, si impegnino a che l’emorragia di poliziotti si fermi facendo pressione affinché sia inviato più personale in questa provincia, si faccia incessante lo sforzo di aumentare al livello dirigenziale il commissariato di Pubblica sicurezza di San Benedetto, così come è tempo che le amministrazioni cittadine provvedano ad armare il personale della polizia Locale come avviene in moltissime altre città italiane e qui solo attuate parzialmente. Sappiamo che esse sono dispendiose ma sono certo che tutti condividano che il mancato investimento sulla sicurezza, sia nazionale che locale, comporterebbe un costo sociale ed economico nel medio periodo ben più alto da affrontare».

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Corriere Adriatico