Chirurgia robotica per curare le malattie urologiche e tre medici specializzandi all'ospedale

L'intervento del primario Milanese
 ASCOLI - Grazie all’accordo siglato tra l’Università Politecnica delle Marche e la Regione, il reparto di Urologia di Area Vasta 5 ha una nuovo direttore....

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 ASCOLI - Grazie all’accordo siglato tra l’Università Politecnica delle Marche e la Regione, il reparto di Urologia di Area Vasta 5 ha una nuovo direttore. È Giulio Milanese che ha preso servizio all’Ospedale Mazzoni il 1° gennaio, dopo esser aver vinto la procedura di selezione pubblica che era stata indetta per il conferimento dell’incarico vacante. Grazie all’accordo tra Av5 e la Politecnica, Urologia avrà a supporto anche tre medici specializzandi della scuola di specializzazione della Clinica Urologica di Ancona ( Edoardo Agostini, già arrivato il 1° gennaio, Maria Vittoria De Angelis e Matteo Mantovan). Alla dotazione organica già in attività, che comprende Domenico De Carolis, Alberto Florio, Giovanni Angelozzi ,Silvia Giovannozzi e Vanusca Silvestri, si aggiungerà a breve almeno un nuovo specialista urologo.

 


Il curriculum
Quarantanove anni, nato a Milano, ma jesino di adozione, Milanese si è laureato in medicina alla Politecnica delle Marche e specializzato in Urologia sempre nello stesso ateneo. È autore di oltre 150 lavori scientifici e premi di ricerca. È docente del corso di laurea in medicina e chirurgia, del corso di laurea in infermieristica e di disioterapia e della Scuola di Specializzazione di Urologia dell’Univpm. È stato docente-relatore in numerosi corsi-congressi nazionali e internazionali. Nella sua formazione Milanese annovera un dottorato di ricerca in medicina e prevenzione e un assegno di ricerca presso l’Univpm. E’ socio di numerose società scientifiche nazionali e internazionali. E’ attualmente presidente Assuam (Associazione di Urologia e Andrologia della Marche). « Abbiamo progetti importanti per il miglioramento della tecnologia che servirà per curare le patologie urologiche dei pazienti, ma anche l’attivazione della chirurgia robotica - dichiara il primario Giulio Milanese - In prospettiva vorremmo aumentare il personale per ovviare a questa carenza in Area Vasta 5 prolungata ormai da tempo. Cercheremo di “rubare spazi” ambulatoriali e di sale operatorie dove possibile, cercando di ridurre al massimo le possibilità di contagio sia tra operatori che tra pazienti, lavorando il più possibile per soddisfare le esigenze e ridurre le lunghe liste di attesa che ci troviamo ad osservare quotidianamente- prosegue Milanese- Il tumore della vescica rappresenta un banco di impegno chirurgico notevole ma anche le tante patologie oncologiche delle vie urinarie e le patologie benigne che mettono in difficoltà le funzioni urinarie come la calcolosi. Lo screening, in questa epoca, è un pò difficile ma cercheremo di metterlo in atto». E’ prevista anche l’istituzione di un centro per la diagnosi e cura dell’incontinenza e prolasso femminili e sarà mantenuta l’attività di chirurgia andrologica già attiva da anni. 


Gli ambulatori


A breve sarà avviata l’attività diagnostica ambulatoriale e la chirurgica mini invasiva urologica anche all’Ospedale di San Benedetto in modo da offrire una risposta alle patologie del tratto genito-urinario a tutta l’Area Vasta 5, pur con specificità differenti tra i due poli ospedalieri.

 

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Corriere Adriatico