Sanità, troppi nodi ancora da sciogliere, scatta la mobilitazione del personale. Convergenze su contratti e premialità Covid

L'ospedale di Ascoli
ASCOLI - È scontro fra Ast e sindacati. La riunione di martedì scorso non piace alle organizzazioni dei lavoratori che si riservano di dichiarare la mobilitazione...

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ASCOLI - È scontro fra Ast e sindacati. La riunione di martedì scorso non piace alle organizzazioni dei lavoratori che si riservano di dichiarare la mobilitazione del personale con manifestazioni da organizzare davanti agli ospedali di Ascoli e San Benedetto. Proroga dei lavoratori a tempo determinato, liquidazione delle indennità relative alla fase Covid, riconoscimento dei tempi di vestizione: sono questi alcuni dei contenuti del primo incontro avvenuto tra la direttrice generale della Ast di Ascoli, Nicoletta Natalini, insieme ai collaboratori di parte pubblica, e i sindacati del comparto sanità e le rsu aziendali. 

 
 
Sul tavolo, la proroga fino al 31 dicembre 2023 dei lavoratori a tempo determinato in scadenza il 15 settembre, la liquidazione nel più breve tempo possibile, probabilmente con la mensilità di settembre/ottobre, di tutte le indennità previste e non ancora distribuite relative alla fase Covid. «La direzione assumerà un atto unilaterale, avendo ritenuto i sindacati di non sottoscrivere alcun accordo in merito: si ritiene infatti che i lavoratori dei reparti covid abbiano diritto di ricevere rapidamente le somme relative alla premialità e alla indennità di malattie infettive (relativamente alla seconda ondata covid, in parte ancora sospesa, ndr)», fa sapere l’Ast. «Misere risorse messe a disposizione dalla Regione che creano solo gravi disparità di trattamento», si legge in una nota congiunta a firma Cgil, Cisl, Uil, Fials, Ugl, Rsu. «Unica nota positiva: l’accoglimento della richiesta avanzata dalle scriventi di prorogare i contratti dei dipendenti in servizio a tempo determinato, quantomeno, fino al 31 dicembre 2023, così come il pagamento, verosimilmente a settembre, delle premialità Covid. Totalmente deludenti sono stati, invece, gli atteggiamenti e le posizioni assunte dalla nuova direttrice generale rispetto alle altre principali problematiche rappresentate», aggiungono. 
 
Dai sindacati arrivano altre critiche: «Inaccettabile è stata la posizione assunta dalla rappresentante dell’Ast sui tempi di vestizione, disconoscendo il pregresso accordo, sottoscritto da tutte le sigle sindacali il 13 dicembre 2022. La Natalini, ritenendo che la competenza su detta materia fosse dell’Asur, si è dichiarata disponibile a prendere in considerazione la problematica solo a partire dal 1 gennaio 2023, disconoscendo le “condizioni di miglior favore” conseguite con la contrattazione integrativa aziendale - si legge nel documento di sindacati e rsu -. Totalmente sconosciuto alla direttrice è risultato poi l’utilizzo del personale di una cooperativa per il trasporto dei degenti, perpetrando in tal modo, un vero e proprio illecito». 
 


La direzione dell’Ast ha inoltre disposto l’erogazione dei buoni pasto agli operatori sanitari che prestano la loro attività all’interno del carcere, non potendo usufruire del servizio mensa. «La direttrice generale ha proposto un fitto calendario di incontri già programmati fino a fine anno con cadenza quindicinale che sindacati e rsu hanno accolto positivamente all’unanimità - sottolinea l’Ast -. Le altre questioni verranno portate sul tavolo a partire dal prossimo incontro previsto per il 24 agosto».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico