I nodi della sanità agitano i sindaci: il tema caldo è sempre quello dell’ospedale unico

I nodi della sanità agitano i sindaci: il tema caldo è sempre quello dell’ospedale unico
ASCOLI  - Entro il 15 giugno verrà convocata la conferenza dei sindaci dell’Area vasta 5 senza se e senza ma. È quanto emerso dall’incontro svoltosi...

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ASCOLI  - Entro il 15 giugno verrà convocata la conferenza dei sindaci dell’Area vasta 5 senza se e senza ma. È quanto emerso dall’incontro svoltosi nella sala consiliare di Palazzo San Filippo, dietro convocazione del presidente della Provincia Sergio Loggi e alla presenza di tutti i sindaci del Piceno

 


Dopo oltre due anni di silenzio occorre convocare la conferenza dei sindaci soprattutto a fronte dei prossimi appuntamenti che attende la sanità del Piceno. Dopo la decadenza della presidenza, è stato deciso di chiedere al sindaco di Ascoli Marco Fioravanti di procedere con la convocazione, diversamente saranno gli stessi sindaci ad autoconvocarlo. È stato detto anche di investire la Regione per sapere come meglio muoversi. La volontà unanime comunque è stata quella di riunire al più presto la conferenza quale organismo deputato, in base alla normativa regionale, a esercitare funzioni propositive e consultive sulla sanità a livello territoriale. 


Si è trattato di un incontro nel quale i rappresentanti degli enti locali presenti hanno approfondito temi essenziali come i presidi sanitari ospedalieri, le case di comunità, il rafforzamento dei servizi socio-sanitari, la necessità di assicurare un adeguato numero di medici di base sui vari comprensori. Non sono mancate posizioni differenti tra i vari amministratori. A rispolverare l’idea dell’ospedale unico è stato il sindaco di Castignano Fabio Polini che spiega: «L’ospedale del futuro sarà diverso da quello che abbiamo oggi, dovrà essere informatizzato e robotizzato e non può funzionare su due plessi. Dobbiamo mettere al centro il paziente che in un’unica struttura deve poter trovare tutti i servizi e le competenze».

Per quanto riguarda il Comune di San Benedetto, dove dovrebbe sorgere il nuovo nosocomio, era presente il consigliere Giorgio De Vecchis il quale spiega: «Ci siamo ritrovati davanti a un vuoto normativo e all’impossibilità di convocare la conferenza dei sindaci. Non possiamo attendere che la Regione modifichi la legge 13, dobbiamo convocare subito e in futuro cercare di conferire maggiori poteri ai sindaci e quindi a questo tavolo che non può essere meramente consultivo». Si è discusso anche di assistenza territoriale che, soprattutto per i centri più piccoli, diventa basilare attraverso case e ospedali di comunità. 


«Ringrazio i sindaci e amministratori per la partecipazione a questo incontro - ha affermato Loggi - la Provincia non ha compiti specifici in campo sanitario, ma, attraverso una attività di coordinamento come ente di Area vasta, può svolgere positive funzioni di raccordo raccogliendo le esigenze dei Comuni di dialogare sulle problematiche della sanità che, come sindaci riteniamo prioritarie per i cittadini. Dopo due anni e mezzo dall’ultima convocazione della conferenza dei sindaci è indispensabile tornare a confrontarsi con vertici regionali ed assumere le necessarie scelte per il bene dei cittadini. Tutto ciò anche alla luce degli investimenti che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha previsto in campo sanitario, un’opportunità che si ha il dovere di cogliere per assicurare al territorio provinciale servizi sanitari di livello adeguato e superare problematiche e criticità». Conferenza che sarà chiamata a indicare anche l’area per il nuovo nosocomio, così per la casa e ospedale di comunità. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico