«C'è un pacco da ritirare»: in azione su tutta la provincia truffatori seriali, ecco come fanno a rubare tutto quello che trovano

«C'è un pacco da ritirare»: truffatori seriali in azione
ASCOLI - Chiamano al telefono di casa avvisando che sta per arrivare un pacco, poi si infilano nell'appartamento e rubano tutto quello che c'è da portare via. Il...

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ASCOLI - Chiamano al telefono di casa avvisando che sta per arrivare un pacco, poi si infilano nell'appartamento e rubano tutto quello che c'è da portare via. Il comando provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno ha dovuto potenziare i servizi sull’intera provincia e specialmente nelle città di Ascoli Piceno e San Benedetto contro i crimini predatori: furti in appartamento, di autovetture ma soprattutto queste truffe ai danni di anziani e delle persone maggiormente vulnerabili. Recentemente, infatti, l’Arma ha ricevuto numerose denunce di cittadini che sono stati avvicinati  in casa da persone, spesso senza alcuna inflessione dialettale e con una buona conoscenza della vittima, la cui visita, è stata anticipata da una telefonata di un anonimo interlocutore che ha simulato l’imminente arrivo di un pacco postale per un familiare. Una volta presentatisi alla porta di casa, i malfattori hanno rubato denaro contante ed anche monili in oro per un valore di diverse migliaia di euro per compensare le spese necessarie al ritiro del pacco.

Le tecniche del raggiro

Si tratta di un’evoluzione del tentativo di raggiro del finto incidente stradale in cui si simula siano rimasti coinvolti figlie o figli che vengono trattenuti presso gli uffici di polizia e per cui occorre pagare il giudice, il maresciallo o l’avvocato per la loro liberazione. I carabinieri ricordano che i truffatori possono essere uomini o donne, presentarsi da soli oppure in coppia. In genere, sono eleganti, cordiali e rassicuranti. Parlano molto proprio allo scopo di confondere l’interlocutore. Spesso fingono di essere stati mandati da un parente o da un conoscente e possono presentarsi presso le abitazioni anche spacciandosi per impiegati di enti pubblici o privati. Bisogna sempre diffidare e, in caso dubbio, non consentire l’accesso ad estranei all’interno della propria abitazione, non consegnare mai denaro e segnalare immediatamente l’accaduto al  112.

 

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Corriere Adriatico