Ascoli, sorpreso a rubare i tartufi E' finito per nove volte nei guai

Un cercatore di tartufi
ASCOLI - Dopo indagini durate alcuni mesi, gli agenti del comando stazione del corpo forestale dello stato di Serravalle di Chienti, in provincia di Macerata, hanno smascherato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ASCOLI - Dopo indagini durate alcuni mesi, gli agenti del comando stazione del corpo forestale dello stato di Serravalle di Chienti, in provincia di Macerata, hanno smascherato l’uomo che da circa un anno imperversava nelle tartufaie della zona. Si tratta di un ascolano, P. V. di sessantadue anni, che mercoledì prossimo, assistito dall’avvocato Umberto Gramenzi, dovrà rispondere davanti al tribunale di Macerata dei reati di furto e danneggiamenti pluriaggravati. La cosa curiosa è che il processo sarà il nono in cui verrà chiamato a giudizio, sempre per gli stessi reati, ossia furti di tartufi. 

Per l’accusa l’ultima impresa l’ha compiuta nelle campagne di Serravalle di Chienti, in una tartufaia di proprietà di un coltivatore. Dopo aver danneggiato la recinzione perimetrale della coltivazione si sarebbe impossessato di tre chilogrammi di tartufi e di una “foto – trappola” di proprietà del Corpo Forestale dello Stato che era stata installata nella tartufaia per poter segnalare in tempo reale le intrusioni e riprendere le immagini della persona che stava compiendo il furto. L’ascolano, però, sempre secondo le prove raccolte dagli investigatori, non si era accorto che anche il proprietario della tartufaia aveva sistemato altre due foto – trappole che avevano ripreso l’immagine della persona che stava rubando i suoi tartufi. Nel momento in cui vi è stata l’intromissione nel terreno coltivato a tartufi la foto – trappola ha trasmesso via sms al cellulare ad essa collegata ciò che stava accadendo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico