Ascoli continua a perdere abitanti, aumenta il divario con San Benedetto del Tronto

Panoramica di Ascoli
ASCOLI - Prosegue in maniera inesorabile il calo demografico delle Cento Torri. Nonostante l’Arengo stia cercando in tutti i modi di ripopolare il capoluogo prevedendo...

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ASCOLI - Prosegue in maniera inesorabile il calo demografico delle Cento Torri. Nonostante l’Arengo stia cercando in tutti i modi di ripopolare il capoluogo prevedendo insediamenti abitativi e sgravi fiscali rivolti alle giovani coppie gli ultimi dati confermano l’inarrestabile diminuzione dei residenti e il divario sempre più ampio tra la fascia di età fra 0 e 14 anni e quella degli over 65. 

 


La fuga
Dai numeri forniti dall’Ufficio Anagrafe del Comune, emerge che, mese dopo mese, decidono di restare a vivere nel capoluogo piceno sempre meno persone. Il dato del mese di agosto parla chiaro: solo 46.703 residenti. Facendo un confronto con il dato risalente alla scorsa primavera (46.774 residenti) e con quello relativo all’inizio dell’anno (46.845), si comprende come il triste fenomeno non accenni a diminuire e che non sia invece legato, come si ipotizzava, alla fuga da Ascoli a causa delle abitazioni dichiarate inagibili per il terremoto del 2016. Anzi, se andiamo a controllare il numero di chi abitava all’inizio del 2020, ci accorgiamo che era molto più alto di oggi, pari a 47.560 residenti. L’anno che stiamo vivendo è stato particolarmente pesante dal punto di vista anagrafico con la perdita di quasi un migliaio di abitanti in circa 18 mesi. Nello stesso anno la vicina San Benedetto del Tronto ha effettuato il sorpasso in fatto di abitanti con Ascoli e ora, secondo i più recenti numeri forniti dall’Istat, vede il numero complessivo dei suoi residenti attestarsi a 47.485 unità. Un divario che appare sempre più vistoso e che evidenzia come la città rivierasca non sia vittima dello stesso fenomeno di cui soffre il capoluogo piceno, visto che lo scorso anno vantava 47.469 abitanti. Cifre che indicano chiaramente come la Riviera regga. 


L’invecchiamento


Ma ciò che preoccupa particolarmente il tessuto sociale cittadino è soprattutto un’altra pericolosa e progressiva tendenza che viaggia di pari passo con il decremento demografico: la riduzione delle nascita. Un fenomeno che parte da lontano. Di contro aumenta l’esercito degli anziani. Per capire l’allarmante fenomeno è necessario osservare i numeri degli ltimi 20 anni. Coloro che appartengono alla fascia 0-14 anni erano 6.568 nel 2002, per diventare 5.939 nel 2010, 5.576 nel 2015 e 4.792 quest’anno. Diametralmente inverso il trend relativo alla terza età. Erano 11.209 gli ultra sessantacinquenni iscritti all’Anagrafe nell’anno 2002, per poi crescere sino a 12.669 nel 2010, a 13.239 nel 2015 e a13.424 in questi mesi. Un risultato sconfortante per la collettività, se si pensa che una città di pensionati non può rappresentare il motore economico di un capoluogo di provincia. Sicuramente rappresenta una ciambella di salvataggio per gli eredi alle prese con la precarietà del lavoro. Ma allora dove sono andati a finire gli ascolani? Soprattutto nella Vallata del Tronto dove il costo delle abitazioni è nettamente inferiore rispetto ad Ascoli. Ma molti proprietari immobiliari non lo hanno ancora capito.

 

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Corriere Adriatico