Ascoli, rapina nella villa di Maurizio Borgioni: il colpo architettato dalla moglie (separata). L'imprenditore minacciato da due finti finanzieri

Il blitz aveva fruttatp 10mila euro in contanti e un rolex

L'imprenditore Maurizio Borgioni
ASCOLI - Polsi e caviglie legati, bocca tappata con il nastro adesivo, sotto la minaccia che avrebbero fatto del male a sua figlia. L’imprenditore Maurizio Borgioni, 60...

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ASCOLI - Polsi e caviglie legati, bocca tappata con il nastro adesivo, sotto la minaccia che avrebbero fatto del male a sua figlia. L’imprenditore Maurizio Borgioni, 60 anni, re del cartone, ha temuto il peggio quando due finti finanzieri, con la scusa di accertamenti fiscali, lo hanno convinto a farli entrare nella sua villa di Monticelli per poi svaligiargli la casa. Ha pensato di essere l’ennesima vittima di rapinatori che negli ultimi tempi sono diventati l’incubo degli imprenditori marchigiani. Ma mai avrebbe pensato che la regista del colpo fosse la moglie, Roberta De Berardinis (separata di fatto da un po’ di tempo), affascinante ex dama del sestiere di Sant’Emidio. 


Le indagini


A distanza di poco più di tre mesi dal quella drammatica notte del 27 aprile quando fu messa a segno la rapina, i carabinieri della compagnia di Ascoli, coadiuvati dai colleghi di San Benedetto del Tronto e del comando provinciale di Taranto, su ordine del giudice per le indagini preliminari, hanno arrestato tre persone ritenute responsabili di rapina pluriaggravata ai danni dell’ imprenditore ascolano. Oltre alla moglie Roberta De Berardinis, 55 anni, è finito in carcere il cognato Danile De Berardinis mentre il complice, Ivan Mele, di Taranto, era già rinchiuso in una struttura penitenziaria per altri reati.


Il colpo


Il colpo risale alla notte del 27 aprile scorso quando Maurizio Borgioni nel rientrare a casa intorno alle 22 ha trovato ad attenderlo sotto la villa due finti finanzieri con tanto di pettorina e cappello con scritta e simboli istituzionali delle Fiamme gialle. «Dobbiamo effettuare solo alcuni controlli in materia fiscale» gli hanno detto e Borgioni non dubitando di loro nonostante l’ora insolita li ha fatti entrare. A quel punto i rapinatori lo hanno immobilizzato legandogli polsi e caviglie. Si sono fatti aprire la cassaforte e consegnare oltre 10mila euro in contanti e un orologio Rolex. Prima di abbandonare la villa lo hanno minacciato di non rivelare nulla alle forze dell’ordine altrimenti avrebbero fatto del male alla figlia della quale conoscevano tutti i movimenti. Ma Borgioni ha avuto la forza di denunciare la rapina ai carabinieri ascolani che hanno così avviato le indagini al fine di identificare gli autori del raid. Dopo avere visionato i filmati, grazie anche ai rilievi dattiloscopici all’interno della villa di Monticelli, nell’ambito di un costante confronto con la Procura della Repubblica, i carabinieri sono riusciti a raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti della moglie -separata di fatto- di Borgioni e del cognato quali organizzatori della rapina, e di un complice quale esecutore materiale unitamente ad un’altra persona in corso di identificazione.


La misura cautelare


La misura cautelare carceraria a carico dei tre è scattata ieri mattina, richiesta dalla Procura della Repubblica e adottata dal giudice per le indagini preliminari in relazione al pericolo di reiterazione di analoghi reati. Sono stati raccolti elementi sulla progettazione e alla esecuzione di un’ulteriore rapina o furto nei confronti di Borgioni (a repentaglio anche la sua incolumità personale). Poichè esisteva il pericolo di inquinamento delle prove è stato deciso di fare scattare subito il blitz. I carabinieri stanno indagando anche su una quarta persona (dipendente di Borgioni Packaging Group), destinataria di un provvedimento di perquisizione domiciliare e personale. I fratelli De Berardinis sono stati rintracciati a San Benedetto del Tronto mentre Mele era rinchiuso nel carcere di Taranto. I fratelli De Berardinis sono stati trasferiti nelle case circondariali di Ascoli e Teramo in attesa degli interrogatori di garanzia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico