Ascoli, «Violentata anche in casa» Racconto choc della quattordicenne

Il tribunale di Ascoli
ASCOLI - È stata un’udienza fiume, nel corso della quale si è svolto l’incidente probatorio, durato oltre tre ore, che ha dovuto affrontare la...

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ASCOLI - È stata un’udienza fiume, nel corso della quale si è svolto l’incidente probatorio, durato oltre tre ore, che ha dovuto affrontare la quattordicenne – al tempo dei fatti ne aveva 13 – che con la sua testimonianza accusa due giovani nigeriani, Christophern Ehikhebolo, di 21 anni, e Patrick Boi, di un anno più anziano, di averla costretta a subire contro la sua volontà violenza sessuale di gruppo. A presiedere l’udienza è stato il giudice per le udienze preliminari, Annalisa Giusti. La ragazzina si trovava, garantita dall’assistenza di una psicologa di Pescara, in una stanza, mentre gli avvocati Annalisa Corradetti ed Umberto Gramenzi, della minorenne la prima e dei due extracomunitari il secondo, oltre ai due imputati giunti dal carcere di Pesaro, potevano seguire l’interrogatorio ed ascoltare le parole della presunta vittima davanti ad un video sistemato in una stanza attigua. 

Il racconto della ragazzina è iniziato dai primi incontri che aveva avuto con Ehikhebolo, il ventunenne nigeriano conosciuto tempo addietro e con il quale aveva stretto amicizia. Dal rapporto amichevole, però, dopo qualche tempo i due sarebbero andati ben oltre in quanto, sempre secondo quanto ha riferito la ragazzina, lui avrebbe insistito su pressanti richieste di altro tipo. Quindi fra i due ci sarebbe stato, prima della violenza sessuale avvenuta a ottobre scorso, una relazione sentimentale. Nella seconda parte la quattordicenne ha raccontato di essere andata una volta a San Benedetto del Tronto dove si è incontrata con il nigeriano il quale si era fatto prestare un appartamento da un amico. Una volta all’interno del locale, però, sarebbe comparso un altro giovane nigeriano. I due extracomunitari l’avrebbero costretta ad avere rapporti sessuali con entrambi, nonostante la sua contrarietà. L’altro extracomunitario, comunque, non è mai stato individuato. Infine, ha riferito come sarebbero andate le cose in occasione del fatto registratosi nell’ottobre dello scorso anno in viale De Gasperi. Ehikhebolo agganciò la giovane che stava aspettando l’autobus per far ritorno a casa. Sembrerebbe che l’abbia convinta a seguirlo in un’aiuola, nascosta alla vista delle persone, dove sarebbe avvenuto lo stupro al quale avrebbe preso parte anche Patrick Boi. La presenza di quest’ultimo, però, sarebbe giunta inattesa. 
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Corriere Adriatico