Aggressione a calci e pugni: finisce in ospedale l'agente di custodia che con un infermiere assisteva il detenuto

Il carcere
ASCOLI - Sette giorni di prognosi per un cazzotto rimediato in pieno volto. Un’altra aggressione si è verificata all’interno del carcere di Marino del Tronto da...

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ASCOLI - Sette giorni di prognosi per un cazzotto rimediato in pieno volto. Un’altra aggressione si è verificata all’interno del carcere di Marino del Tronto da parte di un detenuto che si è scagliato contro un sottufficiale di polizia penitenziaria.

 

Ormai da oltre un anno, sono significativi gli episodi di violenza nella casa circondariale di Ascoli rendendo la situazione insostenibile e denunciata più volte dai sindacati a cominciare dai rappresentanti delle quattro sigle maggiormente rappresentative degli agenti di polizia penintenziaria in servizio - ovvero Sappe, Sinappe, Uspp e Osapp - che da tempo chiedono maggiore sicurezza per il personale. 


La furia del detenuto 
L’ultimo episodio ha visto protagonista un detenuto di origine nordafricana recluso nella sezione protetti e articolazione salute mentale. A metà giornata, un agente della Penitenziaria ha accompagnato l’infermiere del carcere nella cella del tenuto per eseguire la terapia. Nel mentre, il giovane nordaficrano ha aggredito il sottufficiali colpendolo in pieno volto con un pugno. A questo punto, per cercare di riportare il detenuto su più miti pensieri, è intervenuto anche un altro agente e lo stesso infermiere: anche loro nella concitazione del momento sarebbero rimasti leggermente feriti anche se fortunatamente non hanno dovuto far ricorso alle cure sanitario.

È andata peggio al sottufficiale che, invece, è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni di Ascoli. Qui, l’agente è stato medicato e sottoposto ad accertamenti diagnostici che hanno rivelato un trauma facciale giudicato guaribile in sette giorni. L’aggressione riaccende i riflettori sulla casa circondariale di Ascoli e sulla situazione che si è venuta a creare al suo interno. Fino ad ora, però, le proteste dei sindacati sono rimaste inascoltate: poco più di un anno fa Sappe, Sinappe, Uspp e Osapp organizzarono all’esterno del carcere una manifestazione di protesta chiedendo per cercare di sensibilizzare l’amministrazione penitenziaria sulla richiesta dell’adozione di misure in grado di garantire una maggiore sicurezza al personale in servizio all’interno del carcere. Ma a distanza di oltre un anno, le istanze degli agenti continuano ad essere riproposte. Nel frattempo, però, si continuano a registrare casi di aggressioni da parte dei detenuti. 

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Corriere Adriatico