L'ingegnere Colapinto torna all’Ato, ora la Provincia di Ascoli si ritrova senza dirigente strategico

La sede della Provincia di Ascoli
ASCOLI - A sorpresa, almeno secondo le reazioni da Palazzo San Filippo, l’Ato (Ambito territoriale ottimale) ha revocato la convenzione con la Provincia con la quale aveva...

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ASCOLI - A sorpresa, almeno secondo le reazioni da Palazzo San Filippo, l’Ato (Ambito territoriale ottimale) ha revocato la convenzione con la Provincia con la quale aveva assegnato in comando l’ingegnere Colapinto al servizio Viabilità. Colapinto quindi tornerà all’Ato con l’incarico di direttore mentre la Provincia resta sguarnita del suo dirigente in un settore strategico come la viabilità e i lavori pubblici. 



Non è un mistero che Colapinto sia stato nelle ultime settimane al centro di velati attacchi politici dopo la perdita di un finanziamento di 11 milioni di euro per la strada Mezzina. Ma la mossa dell’Ato di richiamarlo a sè ha spiazzato il presidente Loggi. Cosa succederà ora? Chi firmerà gli atti considerando che il segretario generale Locandro è in ferie e a fine mese andrà in pensione? Una soluzione tampone adottata è quella di delegare il potere di firma a quei funzionari che detengono la posizione organizzativa. Scelta che comunque ha fatto storcere il naso ad alcuni di loro per le responsabilità che dovranno assumersi. Nel frattempo, per colmare il vuoto, è scattata la procedura per assumere due dirigenti al settore economico-finanziario (ragioniere capo) e alla viabilità. Potranno partecipare alla selezione i dipendenti provinciali ma anche esterni oppure si ricorrerà al comando fra enti. «La macchina organizzativa va avanti, non ci saranno intoppi amministrativi» si tiene a ribadire ma la condizione in cui è ridotta la Provincia di Ascoli, (gravata dal fardello ultra decennale della rovinosa e scellerata divisione con Fermo) con meno di cento dipendenti e senza più dirigenti preoccupa. Una situazione, comunque, che accomuna Ascoli ad altre Province italiane.

La preoccupazione

Una preoccupazione espressa anche dalle organizzazioni sindacali che invocano la presentazione «di un serio, reale ed adeguato piano di ristrutturazione dell’ente». Piano che il presidente Sergio Loggi si è impegnato a presentare.

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Corriere Adriatico