«Un’agenzia immobiliare per aiutare i poveri». Il progetto del presidente della Fondazione Carisap per aiutare chi ha basso reddito

«Un’agenzia immobiliare per aiutare i poveri». Il progetto del presidente della Fondazione Carisap per aiutare chi ha basso reddito. Nella foto Mario Tassi
ASCOLI - «È un’idea, un progetto da costruire insieme». Le parole del presidente della Fondazione Carisap, Mario Tassi, indicano la via....

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ASCOLI - «È un’idea, un progetto da costruire insieme». Le parole del presidente della Fondazione Carisap, Mario Tassi, indicano la via. All’orizzonte c’è la nascita di una agenzia immobiliare sociale. Il Piano pluriennale 2023 – 2025, che definisce gli indirizzi, gli obiettivi e le linee strategiche per il futuro, prende piede: quasi 12 milioni di euro per lo sviluppo sociale, culturale ed economico del territorio. Di questi, oltre 6 milioni saranno destinati a volontariato, filantropia e beneficenza. 


L’attenzione


L’attenzione massima va all’emergenza povertà e al contrasto delle disuguaglianze. E tra i progetti protagonisti ecco una nuova opportunità: «Stiamo assistendo a fenomeni come lo spopolamento e le fasce più deboli attraversano più di una difficoltà abitativa. Sarebbe interessante costruire questo progetto sia attraverso l’housing sociale sia attraverso un matching con le agenzie del territorio per migliorare l’offerta – sottolinea il presidente Tassi -. La Fondazione non agisce direttamente ma stimola la comunità ad individuare la soluzione dei propri problemi e tende a favorire le condizioni affinché ogni persona possa realizzare le proprie ispirazioni. Noi vogliamo agevolare attraverso la costruzione di una rete, portare ad esempio alla nascita di contenitori in cui possano realizzarsi appartamenti ad affitto calmierato per le fasce più deboli». 


Il programma


Secondo programma, la Fondazione si propone di supportare le persone in situazione di difficoltà socio-economica e abitativa promuovendo la nascita di un’agenzia immobiliare sociale attraverso il coinvolgimento degli Enti del Terzo settore che si occupano della lotta e del contrasto alla povertà. L’isolamento sociale forzato vissuto durante la pandemia ha fatto emergere la questione della solitudine e del bisogno di relazionalità, soprattutto per i soggetti che rischiano una situazione di “isolamento”, in particolare gli anziani soli, le persone con disabilità, i minori. Resta inoltre da verificare la possibilità di un ulteriore progetto di Housing sociale proprio nel capoluogo. Intanto sempre nel medesimo asse d’intervento rivolto alla lotta alla povertà economica e al disagio abitativo (1,1 milioni le risorse stanziate), la Fondazione si prefigge l’obiettivo è promuovere azioni coordinate, come la distribuzione di alimenti, il pagamento delle utenze domestiche, l’acquisto di beni di prima necessità anche attraverso il recupero delle eccedenze alimentari ed il sostegno di empori solidali. Nell’ambito dello stesso settore poi si delinea lo spazio per la Fondazione con il Sud. «Saranno stanziati 100 mila euro all’anno per i prossimi tre, al fine di creare sviluppo e comunità sociali nel Mezzogiorno. È un progetto istituzionale così come il fondo per la Repubblica digitale», spiega Tassi. Anche i progetti a sostegno delle persone con disabilità rivestono un ruolo fondamentale. La Fondazione si propone di promuovere e sostenere il Terzo settore, da sempre impegnato in prima linea in questo ambito, nella sperimentazione di modelli di assistenza “di prossimità” e nell’erogazione di servizi di accompagnamento e supporto alle persone fragili e ai caregiver, anche mediante la dotazione di attrezzature sanitarie e tecnologiche e, sotto altro profilo, il consolidamento di reti tra i diversi operatori». Ma non c’è solo sociale. 


Gli ambiti


Gli altri quattro settori su cui si opererà sono: arte, attività e beni culturali (2. 130.000 euro), educazione, istruzione e formazione (1.480.416 euro), salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa (1.030.000 euro), sviluppo locale (1.350.000 euro) con attenzione alla nascita di “agenzia sociale per il lavoro” per l’inserimento di lavoratori svantaggiati. Al via quindi la fase di progettazione del Piano pluriennale con l’obiettivo di individuare i bisogni da soddisfare, definire i settori prioritari di intervento e quantificare le risorse da assegnare. Bandi tra dicembre e gennaio. 

 

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Corriere Adriatico