Ascoli, contributi da 5 mila euro Dopo il sisma si chiedono controlli

Al centro Carlo Cantalamessa, presidente dell'Ordine dei commercialisti di Ascoli
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ASCOLI - Indennità post sisma erogate ai professionisti (commercialisti, ingegneri, avvocati, medici) per i danni subiti fuori controllo? Al momento è solo un sospetto, ma le procedure di accesso al contributo percepito dai lavoratori autonomi, finiscono nel mirino dell’Ordine dei Commercialisti di Ascoli Piceno. Esistono già dei casi emblematici come ad esempio quello di Castel di Lama che nella lista ufficiale dei beneficiari dell’indennizzo regionale è al terzo posto della classifica (al primo posto c’è Acquasanta, al secondo Arquata), con ben 86 professionisti destinatari del contributo pur con una percentuale di danni per terremoto pari allo 0,3%. O come quello di Comunanza dove il primo ad insorgere è stato il sindaco Alvaro Cesaroni. «Chiediamo pubblicamente accurate e capillari verifiche da parte della autorità preposte, sul rispetto dei requisiti di accesso ai benefici del contributo regionale di 5mila euro (previsto dall’articolo 45 del decreto convertito in legge), anche a beneficio e a tutela della categoria» afferma Carlo Cantalamessa, presidente dell’Ordine dei commercialisti. «Dopo essersi molto prodigato per promuovere e sostenere strumenti anche legislativi a supporto delle popolazioni duramente colpite dagli eventi calamitosi, l’Ordine ricorda che i propri iscritti, nella loro funzione e nello loro attività professionali, hanno da sempre l’obbligo di far rispettare l’assoluta legalità. L’Ordine, ben conscio del particolare momento che vedrà impegnata la categoria nella preparazione di documenti ed istanze per l’accesso a finanziamenti, contributi, agevolazioni, ha già ribadito, con lettera inviata a ciascun iscritto, di tenere particolarmente alto il profilo etico, riaffermando, nell’azione quotidiana, il proprio ruolo per il pieno rispetto delle disposizioni di legge».
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Corriere Adriatico