Un'antica osteria al chiostro di San Francesco e le botteghe che vendono prodotti tipici

L'osteria al chiostro di San Francesco
ASCOLI - Un progetto, quello di tornare a dar lustro ad uno degli scorci architettonici più suggestivi della città, che era stato ventilato da anni, anche per...

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ASCOLI - Un progetto, quello di tornare a dar lustro ad uno degli scorci architettonici più suggestivi della città, che era stato ventilato da anni, anche per valorizzare, con una sede caratterizzata, le tipicità. Adesso, dopo essersi aggiudicato il bando dell’Arengo, per rivitalizzare il chiostro di San Francesco, l’imprenditore Gigi Silvestri è pronto a dare nuova dignità ad un angolo rimasto buio per troppo tempo. 

 

 

Aprirà i battenti all’inizio del nuovo anno l’attività costituita sì dal food ma anche da tradizioni che da sempre caratterizzano la storia del territorio, dalle ceramiche ai merletti. La parte più importante del ripristino verrà rivestita dalla creazione dell’osteria, che negli arredi e nelle pietanze si ispira ad un Ascoli del secolo scorso. Negli obiettivi di Silvestri, che sta ottenendo grandi soddisfazioni nell’ambito della ristorazione in città, il progetto sarà allargato anche agli eventi da realizzare davanti al locale in allestimento, che si chiamerà “Botteghe e osterie francescane”. Un cartellone di spettacoli ed eventi, da allestire al chiostro Maggiore che, assieme ai mercati e alle esposizioni, rivitalizzerà la storica piazza durante tutta la bella stagione. Un luogo che ha conservato nel tempo lo scenario di pubblico mercato.



Secondo i propositi dell’imprenditore ascolano, il progetto potrebbe essere inaugurato al pubblico a gennaio, per portare turisti e ascolani in un luogo pittoresco. «Abbiamo quasi terminato i lavori: lo spirito è quello di far condividere alle persone spazi di grande suggestione, con cui tornare ad offrire le tipicità di una volta» spiega Silvestri, consapevole di fruire di un angolo che rappresenta un vero pezzo di storia della città. «La proposta culinaria rappresenta la condizione necessaria per tornare alle abitudini del passato» prosegue, certo che la mission è l’esigenza di non far perdere alla location la sua anima antica e sacra. Per questo motivo, tutto sarà riportato allo stile e ai materiali del tempo, dalle porte agli arredi. Dunque una nuova vita si prospetta per il chiostro di San Francesco, talmente imponente da aver convinto Pietro Germi nel 1971 a girare una delle scene clou del film “Alfredo Alfredo”, quella che racconta il primo incontro tra i due personaggi protagonisti, Alfredo e Mariarosa, interpretati da Dustin Hoffman e da Stefania Sandrelli. 
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Corriere Adriatico