Ascoli, tre romani sotto processo per un grosso furto di gioielli

Ascoli, tre romani sotto processo per un grosso furto di gioielli
ASCOLI - ​Davanti al giudice Marco Bartoli, pubblico ministero Gennaro Cozzolino, si è aperto il processo che vede imputate tre persone, tutte originarie di Roma, che devono...

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ASCOLI - ​Davanti al giudice Marco Bartoli, pubblico ministero Gennaro Cozzolino, si è aperto il processo che vede imputate tre persone, tutte originarie di Roma, che devono rispondere di furto aggravato, episodio che si verificò ad Ascoli, in viale Benedetto Croce, destando notevole scalpore per l’entità del bottino.


L’8 giugno 2011 il rappresentate di gioielli, Piero Luigi Castagna, dopo aver effettuato nella mattinata un giro di lavoro nella provincia di Macerata, intorno alle 15,30 raggiunse, alla guida della sua Audi A6, la nostra città. Aveva precedentemente fissato un appuntamento con un gioielliere ascolano il cui negozio è ubicato in viale Benedetto Croce. Avendo trovato l’esercizio commerciale ancora chiuso, Castagna entrò in un bar per prendere un caffè. Quando ne uscì assistette ad un litigio fra due automobilisti per una questione di intralcio al traffico. Successivamente ci si è resi conto che si trattava di una messa in scena per attirare l’attenzione del rappresentante di gioielli che si trovava a poche decine di metri dal punto in cui aveva parcheggiato l’auto.



Nel frattempo, uno dei presunti malviventi, ora sul banco degli imputati, infranse il cristallo posteriore dell’auto tedesca e, dopo essersi introdotto all’interno dell’abitacolo, asportò tre valigie di cui due contenenti quattro rotoli di gioielli che facevano parte del campionario da esporre ai clienti. Secondo la stima presentata dallo stesso rappresentante il furto gli avrebbe causato un danno patrimoniale di circa 105 mila euro.



Sul posto intervennero le pattuglie del 113 e della polizia scientifica . Gli agenti prelevarono i filmati che erano stati registrati dalle telecamere di sorveglianza della vicina caserma del Corpo Forestale dello Stato e di un’agenzia ubicata lungo lo stesso viale. Le immagini immortalarono tre persone che a distanza di qualche settimana vennero denunciati dalla Procura. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico